
Non si può parlare di cinema senza pensare alla moda, e non si può parlare di moda senza pensare a Giorgio Armani. Lo stilista, recentemente scomparso, ha intrecciato per oltre quarant’anni un rapporto indissolubile con il grande schermo, vestendo attori e personaggi che hanno fatto la storia del cinema.
Tutto ha inizio nel 1980, con il celebre ‘American Gigolo”. Chi non ricorda un giovane e affascinante Richard Gere che, sulle note dei Blondie, abbina con cura i suoi abiti griffati? Quella scena ha segnato la rivoluzione dell’abito maschile: Armani ha destrutturato il classico completo, rendendolo morbido e confortevole, e ha trasformato Richard Gere in un’icona di stile. Quel “vestito di American Gigolo'” è diventato un simbolo di eleganza senza tempo.
Il sodalizio tra Armani e il cinema non si è fermato qui, ma è proseguito in oltre 230 film. Lo stilista ha saputo adattare il suo stile a ogni genere e epoca, come dimostrato nel capolavoro di Brian De Palma, ‘Gli Intoccabili’ (1987). Armani si è immerso nelle atmosfere della Chicago degli anni ’30, creando abiti impeccabili per Kevin Costner, completi in tweed per Sean Connery e capi sartoriali per Robert De Niro.
Il legame con il cinema si è cementato negli anni ’90 con Martin Scorsese in ‘Quei bravi ragazzi’ (1990), dove Armani ha confezionato i pantaloni sartoriali e le camicie che hanno reso memorabile una delle scene più iconiche del film. La collaborazione con Scorsese è continuata con ‘The Wolf of Wall Street’ (2013), dove il genio creativo dello stilista ha contribuito a definire il look del broker interpretato da Leonardo DiCaprio.
Ma l’influenza di Armani non si è limitata solo al cinema d’autore. Lo stilista ha vestito persino i supereroi, come il Batman di Christian Bale nei film di Christopher Nolan, ‘Il cavaliere oscuro’ e ‘Il cavaliere oscuro – Il ritorno’. Quei completi gessati e quelle cravatte regimental non erano solo abiti, ma una vera e propria “corazza” per l’alter ego di Batman, Bruce Wayne.
Non sono mancati poi i progetti più audaci. Per ‘Bastardi senza gloria’ (2009) di Quentin Tarantino, Armani ha vestito un burbero Brad Pitt con uno smoking dal tocco iconico: giacca color avorio, gemelli in madreperla e garofano rosso.
Molti altri i maestri del cinema che si sono affidati al suo genio: da Bernardo Bertolucci con ‘Il tè nel deserto’ a Dario Argento che lo ha voluto in ‘Phenomena’, fino a produzioni più recenti come ‘Elysium’ (2013) con Jodie Foster e ‘1981: Indagine a New York’ (2014) con Jessica Chastain. Giorgio Armani ha dimostrato come la moda possa essere parte integrante della narrazione cinematografica, rendendo i suoi abiti una vera e propria forma d’arte.