
Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, getta acqua sul fuoco delle preoccupazioni sui conti pubblici italiani, rassicurando che non sarà necessaria “nessuna manovra correttiva”. Il Ministro ha chiuso i lavori del Forum Teha di Cernobbio con un collegamento video, sostenendo che le stime di crescita allo 0,6% sono in linea con le aspettative, nonostante i recenti rallentamenti dovuti al commercio globale.
Il Ministro ha però indicato una variabile “imponderabile”: l’escalation della guerra in Ucraina, che potrebbe compromettere gli obiettivi di politica economica a causa dell’aumento delle spese per la difesa imposto dalle decisioni dell’Unione Europea.
Nonostante l’ottimismo di Giorgetti, il Forum di Cernobbio ha mostrato un quadro politico diviso. Un sondaggio interno all’evento ha dato un plebiscito al governo Meloni, con oltre l’80% degli intervistati del mondo della finanza e delle imprese che hanno giudicato positivamente il suo operato. Al contrario, oltre il 70% ha espresso un giudizio negativo sull’operato dell’opposizione.
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha colto l’occasione per attaccare il governo Meloni. “L’unico interventismo in economia di questo governo è sul risiko bancario, una partita politica a sostegno di cordate considerate amiche,” ha dichiarato, accusando l’esecutivo di favoritismi nel settore bancario. La leader del Pd ha ribadito che il suo partito si impegnerà per “difendere le regole di mercato” e costruire un’alternativa solida per il Paese.
Il Ministro Giorgetti ha ironizzato sulle continue “proposte fantasiose” che emergono durante l’estate, definendole una sorta di “manovra-mercato” che crea aspettative infondate. Un’opinione condivisa anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, che ha preferito non commentare le questioni economiche, lasciando la parola al Ministro Giorgetti.
Nel frattempo, il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha annunciato un tavolo di confronto con Confindustria per definire un nuovo strumento strutturale per incentivare gli investimenti in innovazione delle imprese, in sostituzione dei vecchi incentivi come il “Transizione 4.0”.