
Varsavia fa decollare i jet per proteggere lo spazio aereo. Zelensky: “Manca una risposta degna di Usa e Europa”. La città più occidentale bersagliata da missili e droni: quattro morti civili. Ore di terrore per i membri della missione Mean: “Il cielo era illuminato a giorno dalle esplosioni”.
Un’altra notte di terrore e sangue si è abbattuta sull’Ucraina, ma questa volta il bersaglio principale scelto da Mosca getta un’ombra ancora più lunga sull’escalation del conflitto. La regione occidentale di Leopoli, la più vicina al confine polacco e all’Unione Europea, è stata investita da quello che gli abitanti definiscono l’attacco più massiccio dall’inizio della guerra.
Almeno quattro civili hanno perso la vita e diversi sono rimasti feriti nel raid russo, che ha visto impiegati complessivamente dodici missili e settantotto droni sull’oblast. L’offensiva ha costretto Varsavia a far decollare i propri jet per monitorare i cieli e proteggere il proprio spazio aereo, mentre l’attacco combinato ha colpito anche Ivano-Frankivsk, Ternopil, Khmelnytskyi, Chernihiv, Odessa e Kharkiv.
Ore di angoscia per i 110 pacifisti italiani della decima missione del Movimento europeo di azione non violenta (Mean), che si trovavano a bordo di un treno in transito nella regione di Leopoli durante i raid. Il convoglio, partito da Kiev e diretto verso la Polonia, è stato costretto a fermarsi in piena zona d’attacco.
“Attorno a noi c’erano pesanti e continue esplosioni, il cielo illuminato a giorno, incendi e fumo e tantissimi colpi della contraerea,” ha raccontato all’ANSA Marco Bentivogli, uno dei membri del gruppo. “Abbiamo provato quello che si prova in Ucraina tutti i giorni, ovvero vivere sempre con il terrore addosso,” ha aggiunto Angelo Moretti, presidente di Project Mean. L’Ambasciata d’Italia a Kiev ha assistito il gruppo, che è poi riuscito a superare il confine polacco.
Di fronte alla crescente intensità degli attacchi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha risparmiato accuse all’Occidente. “Manca una risposta forte e degna da parte del mondo a tutto ciò che sta accadendo,” ha tuonato su Telegram. “È esattamente per questo che Putin agisce in questo modo: si limita a prendere in giro l’Occidente, il suo silenzio e la mancanza di azioni decise in risposta.”
Le reazioni internazionali, tra cui l’appello di Ursula von der Leyen a “continuare ad aumentare la pressione sulla Russia,” non sembrano aver sortito finora l’effetto sperato. L’attenzione resta puntata su Washington e sulla possibile fornitura dei missili Tomahawk richiesti da Kiev. Lo “zar”, già infastidito, ha lanciato un avvertimento diretto alla Casa Bianca, sottolineando che l’invio di tali armamenti “danneggerebbe” e potrebbe “distruggere” le relazioni con gli Stati Uniti. Resta da vedere se l’attacco più massiccio a Leopoli, in prossimità dei confini NATO, indurrà i partner occidentali a una linea più dura contro il Cremlino.