ALBANIA, TORNERANNO TUTTI IN ITALIA I 43 MIGRANTI
Torneranno tutti in Italia i 43 migranti trattenuti nel centro di Gjader In Albania. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Roma.
Sono stati sospesi i giudizi di convalida dei trattenimenti dei 43 migranti portati, venerdì scorso, in Albania. La decisione è della Corte d’Appello di Roma – sezione persona, famiglia, minorenni e protezione internazionale. I giudici hanno poi rimesso “gli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea ai sensi degli artt. 267 TFUE, 105 e ss. del Regolamento di procedura e 23 bis dello Statuto della Corte”, si legge in un passo delle 25 pagine del provvedimento emesso.
“Il giudizio va sospeso nelle more della decisione della Corte di Giustizia. Poiché per effetto della sospensione è impossibile osservare il termine di quarantena ore previsto per la convalida” del trattenimento, “deve necessariamente essere disposta la liberazione del trattato” si legge nelle 25 pagine della sentenza della Corte d’Appello di Roma.
Tra i motivi per cui i giudici della Corte d’appello di Roma non hanno convalidato i trattenimenti in Albania dei 43 migranti , riguardo a quelli provenienti dal Bangladesh, “dalle fonti ministeriali”, scrivono i giudici, “risulta che le le condizioni di sicurezza del Bangladesh non sono rispettate per tutte le categorie di persone. In particolare, nelle schede utilizzate dal Governo nel mese di maggio di quest’anno per formare l’elenco dei paesi di origine sicuri, vi è un paragrafo dal titolo. ‘Eventuali eccezioni per parti del territorio o per categorie di persone’, in cui sono indicate, per taluni paesi, alcune categorie di persone per le quali le condizioni di sicurezza non sussistono, e nella scheda utilizzata per il Bangladesh, nell’ambito di tale paragrafo, si ritengono necessarie eccezioni per gli appartenenti alla comunità LGBTQI+, le vittime di violenza di genere, incluse le mutilazioni genitali femminili, le minoranze etniche e religiose, le persone accusate di crimini di natura politica e per i condannati a morte”.
La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni “si rassegni, i centri in Albania non funzioneranno e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento”. Lo ha detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein. “Aumentano a dismisura – ha aggiunto – le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volonta’ del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee. I diritti non possono essere modificati con stratagemmi come quello di spostare i giudizi dai tribunali per l’ immigrazione alle corti d’appello, nel tentativo del governo di scegliersi i giudici. La legge era ed e’ chiara e per questa ostinazione nello spreco di risorse pubbliche si configura il rischio del danno erariale il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione Il governo – ha continuato la segretaria del Pd – continua a perpetuare politiche fallimentari che violano i diritti umani delle persone, come queste 44 persone innocenti sbalzate da una parte all’altra del Mediterraneo. per la loro propaganda Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica costretti a badare una prigione vuota mentre manca organico in tutto il Paese”, ha concluso Schlein.
La sentenza conferma che i centri sono inutili e i migranti non possono essere rimpatriati forzatamente. La visita di oggi ci ha mostrato che la legge e il sistema che ne è generato produce una oggettiva e grave compressione del diritto di asilo: nessuna delle persone con cui abbiamo parlato ha interloquito direttamentein in questi giorni con un avvocato. Ci sono persone che hanno subito violenze inaudite in Libia mentre il torturatore Almasri è stato liberato dal Governo italiano e rimpatriato con un aereo di Stato. Non esiste nessun Modello Albania, Meloni se ne faccia una ragione: è solo uno spreco insostenibile di risorse che deve finire al più presto. Così in una nota congiunta Chiara Braga, Andrea Casu, Matteo Orfini e Marco Simiani, ultima delegazione dei deputati del Partito Democratico che in questi giorni hanno visitato i centri in Albania.
Il governo “pensava forse di aggirare le norme spostando la competenza dai tribunali alle Corti d’appello? Con la mancata convalida del trattenimento dei 43 migranti trasportati in Albania che ora dovranno salpare in direzione Italia, riparte l’assurdo gioco dell’oca del governo Meloni a spese dei contribuenti italiani”. Lo hanno detto i capigruppo del Movimento cinque stelle nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino. “Errare e’ umano – hanno aggiunto -, perseverare e’ una prerogativa del governo Meloni. Hanno partorito un decreto flussi, un decreto paesi sicuri, hanno spostato la competenza dai giudici di Tribunale ‘politicizzati e di sinistra’ verso i giudici di Corte d ‘Appello, hanno riportato in Libia il ricercato Almasri con l’aereo di Stato e la bandiera italiana piegati al ricatto migratorio della Libia, ci hanno subissati di annunci vuoti utili solo alla propaganda di governo costanti sono i fallimenti del governo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che si ostinano a non voler rispettare la Costituzione e le regole europee”, hanno concluso i capigruppo del M5s.
“La decisione della Corte d’Appello di Roma smonta per la terza volta la propaganda del governo Meloni e certifica il fallimento dell’accordo con l’Albania. Dopo le pronunce di ottobre e novembre, anche oggi i giudici hanno sospeso il trattenimento di una ventina dei 43 migranti bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader, rimettendo la questione alla prossima pronuncia della Corte di Giustizia europea sui Paesi sicuri L’effetto immediato è che i richiedenti asilo saranno portati in Italia e liberati, confermando ancora una volta l’illegittimità dell’operazione” Così Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare AVS. “A questo disastro politico si aggiunge uno spreco inaccettabile di denaro pubblico: Meloni ha speso quasi un miliardo di euro per allestire i centri in Albania, fondi che potevano essere investiti per assumere medici e potenziare la sanità pubblica. Il governo continua a ingannare i cittadini con la sua retorica anti-migranti, ma la realtà è che le sue politiche sono inefficaci, costose e umilianti per l’Italia Meloni venga in Parlamento a spiegare il fallimento della sua strategia migratoria, che sta diventando un boomerang giudiziario ed economico”, conclude Bonelli.
“Tutti i 43 migranti detenuti nel centro in Albania torneranno in Italia: la Corte d’Appello di Roma non ha infatti convalidato i trattenimenti, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Ue sui Paesi sicuri. E’ la conferma che i centri di detenzione in Albania lavorando nella totale illegalita’, e’ la pietra tombale sulle politiche migratorie messe in atto finora da Giorgia Meloni tra forzature giuridiche e colpi di mano parlamentari come avvenuto con la cancellazione delle sezioni speciali e il trasferimento dei poteri alle Corti d’Appello, o la fantasiosa lista dei Paesi sicuri A Meloni non resta che dichiarare fallito questo sadico esperimento ed evitarci le sue solite vagonate di vittimismo”. Lo dichiara il segretario di Piu’ Europa Riccardo Magi.
“L’Italia sta sprecando milioni in Albania per una scelta irragionevole, illogica, illegale di Giorgia Meloni. Immagino che la sorella d’Italia sappia che dovrà pagare di tasca propria per questo assurdo spreco di soldi pubblici”. Lo sottolinea Matteo Renzi.
“Che l’Albania non funzionasse era una cosa nota. Se anche non fossero intervenuti i giudici ci sarebbero 43 migranti in un sito che dovrebbe accoglierne 1500 e che costa 800 milioni. Una follia che va chiusa subito perché’ non funziona”. Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda.
“Con la sospensione di parte degli immigrati trasferiti in Albania, si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l’immigrazione irregolare”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami. “Ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che sembra andare oltre l’ambito giuridico, assumendo una connotazione politica e ostacolando l’azione del governo Meloni. Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia – aggiunge – non si lascerà intimidire e proseguirà il percorso intrapreso che è ben chiaro agli italiani e non può essere fermato da chi cerca di bloccare, con pretesti giudiziari, interventi necessari per il bene della Nazione”.
“Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il trattenimento dei
migranti trasferiti in Albania, vanificando l’iniziativa del governo Meloni volta a garantire una gestione più efficace dei flussi migratori”. Lo dichiara in una nota Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr. “Siamo di fronte – aggiunge – all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il Governo. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione dei Paesi sicuri, il governo Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani”.
“Dai giudici ennesima invasione di campo, decisione che danneggia l’Italia e che fa felici le sinistre ei clandestini”. Così il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.