
Il Wwf Italia piange la scomparsa del suo padre fondatore Fulco Pratesi scomparso a Roma all’età di 90 anni. Era stato parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi, ed era Presidente onorario del Wwf Italia -che fondò nel 1966 – e Direttore Responsabile dello storico magazine Panda sin dalla sua fondazione.
Il Wwf Italia ricorda il “fondamentale contributo alla definizione e approvazione di leggi fondamentali per la tutela della natura italiana, dalla legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del Wwf che amava e conosceva una per una.
Fulco Pratesi ha reso migliore il nostro Paese per tutti questi motivi e tanti altri, a cominciare dalla grande vocazione alla divulgazione”. “Ha viaggiato in tutto il mondo, dall’India all’America latina, e tutti i suoi incontri con la natura sono documentati nei suoi inseparabili taccuini”, ricorda la nota. “Ho conosciuto Fulco Pratesi nei primi anni ’70 del secolo scorso, quando era impegnato nella ‘Operazione San Francesco’ per la salvezza del lupo, allora sull’orlo dell’estinzione. Un incontro dal quale è nata una, direi, complicità legata al comune sentire e agli analoghi interessi – ha rircordato Luciano Di Tizio, presidente Wwf Italia – Negli anni ci siamo poi sentiti e incontrati decine di volte e in ogni occasione ho avuto qualcosa da imparare da lui, promotore e artefice di una vera e propria rivoluzione culturale. Amava profondamente la sua famiglia e amava d’un amore profondo la natura e il Wwf, ‘il mio quinto figlio’, come lui stesso ci ha definiti . il Wwf continuerà ogni giorno a onorare la sua memoria, perseguendo con convinzione i suoi stessi ideali. Fulco sarà sempre con noi”.
“Se il Wwf tutto è in qualche modo figlio di Fulco , e se oggi abbiamo tutti perso una colonna fondante della nostra famiglia, per alcuni tra cui me, Fulco è parte delle memorie dell’infanzia più antica, con la sua firma elegante in calce alle lettere che ci facevano sognare raccontando di animali e luoghi meravigliosi e con il tratto inconfondibile dei suoi disegni – è il ricordo di Alessandra Prampolini, direttrice generale Wwf Italia – È una di quelle persone per le quali può essere usata senza timore l’aggettivo ‘irripetibile’. Appassionato, straordinario conoscitore di piante e animali, che osservava e disegnava con attenzione maniacale, è stato un grande trascinatore. Il suo entusiasmo, le sue intuizioni, fin dalla fine degli anni ’60 hanno portato prima alla nascita del WWF, poi ai risultati tangibili come la protezione di lupo, orso e altre specie ritenute, prima di lui ‘nocive’, alla limitazione della caccia. È stato il creatore del movimento ecologista italiano per come lo conosciamo e l’inventore della cosiddetta ‘ecologia domestica’, indispensabile per comprendere come ogni nostro piccolo gesto possa far bene al Pianeta. Lo salutiamo con un grandissimo senso di gratitudine, e certi che il mondo migliore per cui ha lavorato tutta la vita sia un passo più vicino grazie a lui e alle persone che ha saputo far innamorare della natura. Noi del Wwf siamo in un certo senso tutti figli suoi, e oggi è come se avessimo perso la colonna fondante della nostra famiglia”.