SE NON SI ATTUA LA RIFORMA RISCHI DI SOSTENIBILITA’ PER CONTI
Monito di Bankitalia e Corte dei Conti sull’attuazione della riforma delle pensioni. Non si torni indietro, ma anzi si garantisca la piena attuazione della riforma – e’ il messaggio che arriva durante le audizioni sulla Nota di aggiornamento al Def – perche’ un arretramento esporrebbe il comparto, e quindi la finanza pubblica in generale, a rischi di sostenibilita’. La Corte dei Conti invita quindi a confermare l’adeguamento automatico previsto dalla legge Fornero.
“Le ultime proiezioni sulla spesa pensionistica mettono in evidenza l’importanza di garantire la piena attuazione delle riforme approvate in passato, senza tornare indietro”. L’altolà ad ogni ipotesi di ulteriori interventi sulle età pensionabile arriva da Luigi Federico Signorini, vice direttore generale di Bankitalia nel corso dell’audizione preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2017 al Senato. “L’insieme delle riforme previdenziali realizzate in più di vent’anni ha migliorato in modo sostanziale sia la sostenibilità sia l’equità intergenerazionale del sistema. Tuttavia le prospettive demografiche e di crescita potenziale sono state aggiornate e risultano meno favorevoli. Le più recenti proiezioni dell’incidenza della spesa sul prodotto, da poco rese note dalla Ragioneria Generale dello Stato, sono, conseguentemente, più alte di quanto precedentemente prospettato”, spiega ricordando come la stessa Nota di aggiornamento segnali che queste ultime “comporterebbero un peggioramento degli indicatori di sostenibilità delle finanze pubbliche calcolati dalla Commissione europea”.
Secondo il Rapporto sulle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e sociosanitario, pubblicato lo scorso agosto dalla Ragioneria Generale dello Stato, dice ancora Signorini, “l’incidenza sul PIL della spesa per pensioni, oggi pari a circa il 15,5 per cento, raggiungerebbe valori di poco superiori al 18 per cento tra il 2040 e il 2045, imboccando successivamente un sentiero di costante e significativa discesa”. Rispetto alle precedenti proiezioni della Ragioneria, dunque, “la spesa risulta sensibilmente maggiore in ciascun anno del periodo considerato. Il peggioramento riflette la revisione al ribasso effettuata da Eurostat delle prospettive di crescita italiane, a sua volta riconducibile a una più deludente dinamica della produttività totale dei fattori e a minori flussi migratori netti”. E’ per questo, conclude, Bankitalia, che “le ultime proiezioni sulla spesa pensionistica mettono in evidenza l’importanza di garantire la piena attuazione delle riforme approvate in passato, senza tornare indietro”.
Alle nuove evidenze sulla spesa pensionistica non bisogna rispondere con “ulteriori restrizioni dei parametri sottostanti al disegno di riforma completato con la legge Fornero; si tratta invece di cogliere ancor meglio il senso della delicatezza del comparto e confermare i caratteri strutturali della riforma, a partire dai meccanismi di adeguamento automatico di alcuni parametri (come i requisiti anagrafici di accesso alla evoluzione della speranza di vita e la revisione dei coefficienti di trasformazione). Ogni arretramento su questo fronte, esporrebbe il comparto e quindi la finanza pubblica in generale a rischi di sostenibilita’”. Lo ha affermato il presidente della Corte dei conti, Arturo Martucci, nel corso dell’audizione sulla Nota di aggiornameto al Def nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. “Nello scenario europeo, che farà da sfondo nel prossimo studio della commissione europea sull’invecchiamento della popolazione (Ageing Report) – ha spiegato – l’effetto del peggioramento delle stime sulla spesa per pensioni sul rapporto debito pubblico/Pil risulterebbe per l’Italia pari ad un rialzo di ben 30 punti nel 2040”.