
Chissà se la premier Meloni aveva tenuto in conto Benigni con la sua prima serata su RaiUno ‘Il Sogno’. Proprio lui, l’ex giullare, nel giorno della bagarre alla Camera, ha parlato di Europa e di un sogno che si è avverato grazie a chi credeva nell’idea di cambiare l’Europa dopo anni di rovine e di morti. “La pagina più commovente ed entusiasmante” della nascita dell’Unione europea è stata “qui in Italia, in una piccola isola del Tirreno che si chiama Ventotene”, ha detto Benigni. “Nel 1941 succede una cosa incredibile, qualcuno ha un’idea, di cambiare tutto, l’idea dell’unità europea.Tre uomini Eugenio Colorni, Ernesto Rossi, Altiero Spinelli pensavano al nostro futuro, con un documento che era un sogno e anche di una concretezza e profondità straordinaria”, ha detto Roberto Benigni nel suo show parlando del Manifesto di Ventotene e di chi lo aveva voluto. Uomini che il premio Oscar ha definito così: “Sono eroi della nostra storia”.
Ventotene “era un’isola dove i fascisti mandavano chi non la pensavano come loro. Anche Pertini era stato esiliato per le sue idee politiche. Non si poteva dire niente, e ora come sono contento io di poter dire quello che voglio… senno’ con questo spettacolo qua mi avrebbero mandato in esilio a Sant’Elena”, ha ironizzato Benigni. “Nel Manifesto di Ventotene c’era l’idea di un’Europa unita, federale che per la prima volta diventa un progetto politico da realizzare. Certamente contiene alcune idee superate legate a quel periodo storico. Altiero Spinelli stesso lo ha detto e ripetuto più volte, era pur sempre il 1941… ma non per questo viene meno la sua visionarietà. Sarebbe come dire buttiamo la Bibbia perché c’è scritto che il sole gira attorno alla terra… Il vero punto centrale del Manifesto di Ventotene è chiaro ed attualissimo: superare i nazionalismi, che avevano distrutto un Continente, per costruire un’Europa unita”. L’idea centrale del Manifesto e’ attualissima” basata sulla “giustizia sociale dove nessuno restasse indietro”, ha ricordato Roberto Benigni durante lo spettacolo ‘Il sogno’ su Rai1.

“C’è da essere orgogliosi di essere europei”, afferma Benigni, ricordando il contributo dato dal “più piccolo continente del mondo” alla storia dell’umanità. “La cultura europea ha radici profonde, da 3mila anni è la fucina dove sono stati forgiati alcuni dei più grandi pensieri dell’umanità”. Per Benigni l’Ue “è la più grande costruzione istituzionale, sociale, politica ed economica degli ultimi 5mila anni. E’ un progetto, un ideale, una speranza, un sogno ma soprattutto un caso unico nella storia dell’umanità. E’ stata la prima volta in cui gli stati sovrani hanno scelto di unirsi liberamente. Non più divisione ma unità, non sopraffazione ma dialogo. Una rivoluzione silenziosa che può trasformare il mondo”. Una risposta al nazionalismo che, spiega, “ha sempre prodotto guerre, odio”. I nazionalisti “odiano il mondo, ne hanno paura – dice – il motore dei nazionalisti è la paura, vogliono che tutti abbiano paura e il loro motto è ‘Abbiate paura’. Hanno paura di tutto, dei Paesi confinanti, del cambiamento, del progresso degli stranieri. La paura è all’origine di quasi tutte le stupidaggini umane, soprattutto politiche. I nazionalisti sono infelici con molta paura e poca memoria”.
La serata di RaiUno, forse inconsapevolmente da parte di chi l’aveva programmata, diventa la risposta migliore alle polemiche sollevate dopo l’intervento di Giorgia Meloni nell’aula della Camera, dove la premier ha letto alcuni passaggi del testo scritto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Parole che hanno provocato forti proteste delle opposizioni e due volte la sospensione della seduta. E addirittura il richiamo di Fontana: ‘Onoriamo chi ha combattuto per la nostra libertà’.
Il Sogno incolla a Rai1, dalle 21.45 alle 24.01, una media di 4 milioni 396mila telespettatori, pari al 28,1% di azione.