
Pop Art tra storia e contemporaneità: “Break The Rules” è l’evento organizzato dalla Galleria AM Arte di Alessandra Mazzoleni presso la nuova sede in via Vittoria Colonna 3 a due passi da piazza Cavour a Roma con la partecipazione di Valeria Marini.
L’evento, presso la nuova meravigliosa sede in via Vittoria Colonna 3 della Galleria AM Arte di Alessandra Mazzoleni in partnership con l’agenzia immobiliare americana Berkshire Hathaway – Roma Immobiliare guidata dal Dott. Francesco Minervini, ha segnato, come riporta il titolo “Rompi Le regole” una vera e propria rottura degli schemi in cui la galleria con le sue opere d’arte si fonde con il mondo immobiliare sempre più in crescita nel territorio romano.






L’esposizione, curata con un’impostazione tematica e concettuale, propone una lettura trasversale del linguaggio pop, che si snoda attraverso le sale come una “sintassi visiva” articolata in nuclei narrativi. La mostra collettiva si apre con un omaggio alle origini storiche del movimento, rappresentate dall’intramontabile Andy Warhol — tra cui spiccano le iconiche serigrafie Flowers e Cow Wallpaper — per poi estendersi alle rielaborazioni contemporanee di artisti affermati come Stefania Vichi e Richard Orlinski, e nuove voci emergenti.











Il percorso prosegue nella seconda sala con una declinazione urbana del concetto pop, dove le opere si fanno strumento di critica sociale e culturale, evocando le tensioni della città contemporanea e il retaggio del consumismo. In mostra, tra gli altri, i lavori provocatori dello street artist Mart Signed, la reinterpretazione luminosa della Monna Lisa firmata DAR, o i volti mitologici in lamelle d’acciaio patinato oro 24K del gruppo emergente 7KBC.






Accanto alle opere su tela, spiccano installazioni, sculture in materiali inediti, collage, digital art e reinterpretazioni ironiche della cultura di massa: un viaggio visivo che intreccia passato e presente, riflessione e stile, ironia e denuncia.
La Galleria AM ARTE in collaborazione con BHHS – Roma Immobiliare si conferma così uno spazio di ricerca e sperimentazione, attento ai linguaggi del contemporaneo ma ancorato a una solida visione curatoriale.
