
Scintille in aula alla Camera tra il deputato M5s Gaetano Amato e il leghista Stefano Candiani. Nel corso della dichiarazione di voto sulla pdl che istituisce un fondo per le scuole per i viaggi nella memoria , Amato ha detto che “ieri Trump, il Presidente degli Stati Uniti, ha mostrato un video allegro su come intende trasformare Gaza: pulizia etnica. Noi ci siamo girati dall’altro lato. Il Vicepremier Salvini, qualche giorno fa, si disse contento di avere abbracciato Netanyahu e di fare una foto con lui. Questo, fatto da Salvini, non ci meraviglia, si è fatto la anche foto con Lucci, capo della tifoseria milanese, indagato…”. Subito interrotto da Candiani: “Ma vai a cagare! Non si mescolano queste cose…”. Parole che hanno suscitato l’ira di Amato: “Stai zitto! O dimmelo fuori!”, poi rivolgendosi al presidente di turno Giorgio Mulè: “Mi ha detto: ‘vai a cagare’. Voglio che lei prenda provvedimenti!”. E ancora rivolto a Candiani: “Me lo dici fuori questo!”.
Al termine della seduta Candiani ha preso nuovamente la parola: “Ho chiesto di intervenire per chiudere una domanda che non era neanche il caso di aprire. Vede, Presidente, poco fa c’è stata sicuramente un’espressione poco felice da parte mia che non deve albergare in quest’Aula, perché, onestamente, quando magari ci sono delle provocazioni, bisogna non cascare nelle provocazioni. A fronte di questo, indubbiamente, non bisogna trascendere in auguri di salute – diciamo – fisica. Detto questo, io non aspetterò fuori, come ho sentito l’onorevole Amato dire a me. Io non lo aspetto, perché ho altre cose più importanti da fare. La mia può essere un’espressione provocatoria, o meglio che è uscita a seguito di una provocazione, che però non ha l’intenzionalità e la volontarietà di chi dice: ti aspetto fuori”. Amato, a questo punto, chiede di nuovo la parola: “Riguardo il fatto che io abbia detto ‘ti aspetto fuori’ all’onorevole Candiani, non è assolutamente così e l’invito a risentire quanto da me detto, dato che in quest’Aula già è successo con l’onorevole Donno che è stato malmenato. Troppe volte si usano dei termini pesanti perché stiamo in quest’Aula; probabilmente, fuori andiamo a prendere il caffè assieme, però, qua dentro, diventa il ‘teatrino’ delle aggressioni. Allora, io all’onorevole Candiani ho detto ‘dimmelo fuori’ e non ‘ti aspetto fuori’. Ci tengo a precisarlo.