
Una nuova tempesta finanziaria si è abbattuta sui mercati globali, con le borse mondiali che hanno subito un crollo vertiginoso a causa delle nuove tariffe imposte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. In una giornata segnata dal caos e dall’incertezza, l’Europa ha risposto con fermezza, annunciando una lista di prodotti americani che saranno colpiti da contro-tariffe a partire dal 15 aprile.
L’ondata di vendite, innescata dai dazi di Trump, ha bruciato la cifra astronomica di 9.500 miliardi di dollari sui mercati globali in soli tre giorni, secondo le stime di Bloomberg. L’Europa ha subito perdite ingenti, con un bilancio negativo di 683 miliardi di euro. Le borse di Milano e Madrid sono state le più colpite, registrando un calo rispettivamente del 5,18% e del 5,1%.
Nel pomeriggio, i mercati hanno vissuto momenti di altalena. Una dichiarazione attribuita al consigliere di Trump, Hassett, riguardo a una presunta sospensione dei dazi per 90 giorni, ha fatto rimbalzare temporaneamente i mercati. Tuttavia, la Casa Bianca ha prontamente smentito la notizia, riportando l’incertezza tra gli investitori. La situazione si è ulteriormente complicata con le minacce del presidente Trump alla Cina. Il tycoon ha avvertito che, se Pechino manterrà le sue misure ritorsive, gli Stati Uniti imporranno dazi aggiuntivi del 50% a partire dal 9 aprile.
La reazione dei mercati è stata di forte preoccupazione, con gli investitori che temono una guerra commerciale su vasta scala tra le principali economie mondiali. L’incertezza politica e le tensioni commerciali stanno alimentando la volatilità dei mercati, con il rischio di ulteriori perdite nelle prossime settimane.
L’Europa, nel frattempo, ha ribadito la sua posizione di difesa degli interessi europei, sottolineando la necessità di un dialogo costruttivo e di una soluzione negoziata alla controversia commerciale. Tuttavia, l’annuncio delle contro-tariffe dimostra la determinazione dell’Unione Europea a rispondere con fermezza alle azioni unilaterali degli Stati Uniti. La situazione rimane in evoluzione, con gli investitori che monitorano attentamente gli sviluppi politici e commerciali. La paura di una recessione globale si fa sempre più concreta, con le conseguenze che potrebbero essere devastanti per l’economia mondiale.
E’ terminata, dopo circa un’ora e mezza, la riunione a Palazzo Chigi della ‘task force’ governativa sul tema dei dazi Usa, cui hanno preso parte la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e i ministri di Economia, Giancarlo Giorgetti, Imprese, Adolfo Urso, Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e Affari europei, Tommaso Foti. Per domani alle 15 sono attesi a Palazzo Chigi i rappresentanti del mondo produttivo.
“Vorrei ricordare al governo che il tema dei dazi non riguarda solo le aziende e le associazioni datoriali, ma anche i lavoratori, perche’ e’ chiaro che, se hanno delle difficolta’, le aziende divertimento i profitti, ma i lavoratori perdono il posto di lavoro. Quindi, insieme alle associazioni datoriali, al tavolo di Palazzo Chigi, il governo convochi anche le organizzazioni sindacali”. E’ quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.