CASO ALMASRI. PROTESTA OPPOSIZIONI. LAVORI SOSPESI NELLE AULE DEL PARLAMENTO
BONGIORNO DIFENDERA’ MELONI E ALTRI MINISTRI
I lavori delle Aule di Camera e Senato sono sospesi fino alla prossima settimana. Lo hanno deciso le Conferenze dei capigruppo su richiesta delle opposizioni, dopo le mancate informative dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri e l’inchiesta in cui è coinvolta la premier Meloni e tre ministri del governo, Nordio, Piantedosi e Mantovano. ‘Non andremo avanti con i lavori finché il governo non chiarirà i contorni della vicenda’, ha detto il capogruppo del Pd Boccia. Il governo ha proposto un’informativa del ministro dei Rapporti con il Parlamento Ciriani, ma il centrosinistra ha rifiutato. L’Anm al contratto: ‘Le istituzioni disinformano. Non c’è correlazione con le proteste sulla riforma’, dice il segretario Casciaro, precisando che dai pm è arrivato non un avviso di garanzia, come ha detto Meloni, ma una ‘comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri’. ‘Atto dovuto, significa che la denuncia non è stata ritenuta manifestamente infondata e fantasiosa’, aggiunge. Meloni e ministri hanno deciso congiuntamente di nominare quale unico legale l’avvocato Giulia Bongiorno.
I lavori alla Camera dei deputati riprenderanno lunedì 3 febbraio, alle ore 15, con l’avvio dell’esame al decreto Cultura. Questo quanto stabilito nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Nella capigruppo si è anche stabilito che l’esame del decreto Emergenze e Pnrr inizierà il 10 febbraio, mentre per il decreto Proroga i lavori inizieranno il 17 febbraio. Il 25 febbraio, invece, nell’aula della
Camera ci sarà la commemorazione dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Salta quindi anche la riunione congiunta del Parlamento per l’elezione dei giudizi costituzionali.
Anche al Senato lavori sospesi fino a martedì 4 febbraio, quando si svolgerà alle 15 la conferenza dei capigruppo per stabilire il nuovo calendario dei lavori. E’ quanto stabilito dalla capigruppo, chiesta dalle opposizioni che lamentano la mancata informativa sul caso Almasri da parte dei ministri Nordio e Piantedosi. Pd, M5S, Avs e Italia Viva, hanno chiesto che lo stesso premier venga a riferire nell’Aula sulla vicenda del libico rilasciata dalle autorità italiane. “Non andremo avanti con i lavori fino a quando il governo non chiarirà i contorni di questa vicenda”, ha detto lasciando la capigruppo, il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia. “E’ una vicenda politica e non giudiziaria molto grave -ha sottolineato- Possono esserci stati patti tra il governo italiano e quello libico, in quel caso il governo sarebbe complice di un sistema di gestione delle migrazioni che non rispetta i diritti umani. Non vorremmo un governo complice dei sistemi di tortura libici”. Stefano Patuanelli, capogruppo del M5s spiega che “c’era la disponibilità del ministro Ciriani, ad intervenire anche oggi, ma non abbiamo colto, è del
tutto evidente che non è sufficiente”. “Per rispetto della magistratura -spiega- dal governo dicono che non possono venire per l’informativa, ma poi nel video Meloni attacca i magistrati”. “Vogliamo che il premier quando fa i video dica la verità, che quanto ricevuto non è un avviso di garanzia”. Per Peppe De Cristofaro di Avs “nel video Meloni, che dice menzogne, ha detto di non essere ricattabile, io penso esattamente il contrario, il nostro governo è sotto ricatto dei libici. Meloni deve venire in Aula a spiegare”. Il capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi attacca: “non si è mai visto che un ministro oggetto di una comunicazione di iscrizione a una attività giudiziaria si sia sottratto al confronto in Parlamento. Abbiamo avuto premier indagati che venivano in Aula e discutevano, così come hanno fatto i ministri. Qui si prende a pretesto una questione di assoluta ordinarietà giudiziaria per non confrontarsi con il parlamento”.
“Mettere in relazione le critiche della magistratura associate alla riforma con quanto accaduto è semplicemente assurdo. I magistrati fanno il loro dovere quotidianamente con rigore, professionalità e imparzialità Il fatto che ci possa essere una valutazione critica sulle iniziative di riforma costituzionale non ha alcuna attinenza con altro Mi sembra disinformazione anche solo adombrare simili scenari e mi rincresce che dichiarazioni di questo tipo, non improntate a rispetto fra. istituzioni, provengano da chi ricopre cariche istituzionali”. Così il segretario dell’Anm Salvatore Casciaro in merito all’avviso ai vertici di governo della denuncia sul caso di Almasri. “Si tratta di una comunicazione di avvenuta trasmissione degli atti al tribunale dei ministri, così dice la legge”, aggiunge.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, della Giustizia, Carlo Nordio, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Alfredo Mantovano, secondo quanto si apprende, hanno deciso congiuntamente di nominare quale unico legale l’avvocato Giulia Bongiorno. Una scelta che “sottolinea la compattezza del governo anche nell’esercizio dei propri diritti di difesa”.