
Il Quirinale si fa carico del malcontento per la nuova normativa. Il Presidente Mattarella apre a una “riconsiderazione”, mentre la Farnesina minimizza.
Un forte appello e un chiaro segnale di disagio sono giunti al Quirinale dalle comunità italiane all’estero, che esprimono profonda preoccupazione per la recente riforma sulla cittadinanza. Durante un incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la segretaria generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), Maria Chiara Prodi, ha descritto la nuova legge come una “ferita profonda” e una fonte di “spaesamento”.
“Se la necessità di riforma era risentita, adesso lo spaesamento è grande,” ha dichiarato Prodi, sottolineando che la legge “solleva molti dubbi sull’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.” Ha annunciato che il CGIE formulerà pareri nei prossimi giorni, con un approccio costruttivo ma con il dovere di informare il Presidente e le istituzioni che il provvedimento è stato “accolto come una ferita profonda.”

Il Presidente Mattarella, dimostrando grande sensibilità al tema, ha riconosciuto il “dibattito” e lo “spaesamento” suscitati dalla legge. “Sarà certamente utile – e da seguire con attenzione – la riflessione che si aprirà sul tema nel vostro Consiglio in questa sessione, per favorire una meditata considerazione – ed eventualmente riconsiderazione – dei temi che si sono aperti,” ha affermato il Capo dello Stato, lasciando aperta la porta a possibili modifiche.
Mattarella ha inoltre ribadito l’importanza della partecipazione al voto degli italiani all’estero, definendola “vitale per la democrazia”. Ha espresso “convinto sentimento di riconoscenza per il lavoro che svolgete al servizio delle nostre comunità nel mondo,” evidenziando come l’ampia popolazione di connazionali all’estero sia “parte integrante del tessuto del Paese.”
Dalla Farnesina, tuttavia, filtra una posizione più cauta. Fonti del Ministero degli Esteri, interpellate dopo le parole di Mattarella, hanno dichiarato che “le parole del presidente Mattarella sono perfettamente in linea con il Governo. Se ci sono dei miglioramenti da fare sulla legge sulla cittadinanza si valuteranno.”
Le stesse fonti hanno poi sottolineato che il Presidente della Repubblica aveva precedentemente controfirmato il decreto e promulgato la legge approvata dal Parlamento, evidenziando come l’obiettivo della normativa fosse quello di “combattere le irregolarità e gli episodi di compravendita della cittadinanza in alcuni Paesi del Sud America.”
