Servizi piu’ scadenti, con un ampliamento preoccupante del divario Nord-Sud. E’ l’effetto della crisi e del taglio dei trasferimenti pubblici agli enti locali, costretti in questi anni, secondo la Corte dei Conti, a limitare le spese. Una “contrazione dell’offerta” e di ampliamento dei divari territoriali. Nel trasporto locale, ad esempio, tra il 2008 e il 2014 una diminuzione media del servizio superiore al 7%, risultato di una sostanziale stabilita’ nelle regioni settentrionali e di una contrazione del 15% nel Meridione.
Servizi piu’ scadenti, dal trasporto pubblico locale all’assistenza ai minori alle famiglie in difficolta’, con un ampliamento preoccupante del divario Nord-Sud. E’ l’effetto della crisi e del taglio dei trasferimenti pubblici agli enti locali, costretti in questi anni, secondo la Corte dei Conti, a limitare le spese e di conseguenza l’offerta ai cittadini. Nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, i magistrati contabili notano come in coincidenza con la crisi economica “l’erogazione ai servizi alle famiglie ha risentito delle difficolta’ finanziarie degli enti locali che, da un lato, hanno cercato di limitare la spesa e dall’altro, hanno tentato di accrescere le entrate diverse dai trasferimenti, tra le quali un peso non secondario e’ legato ai proventi incassati come corrispettivo per i servizi offerti”. Analizzando l’evoluzione di alcuni servizi fondamentali in mano agli enti locali (acqua, trasporti, rifiuti, servizi sociali), la Corte parla di “contrazione dell’offerta” e di ampliamento dei divari territoriali.
Nel trasporto locale, ad esempio, tra il 2008 e il 2014 si e’ assistito ad una diminuzione media del servizio superiore al 7% (in termini di posti/1000km), risultato di una sostanziale stabilita’ nelle regioni settentrionali e di una contrazione del 15% nel Meridione. Parallelamente si registra una contrazione della domanda (-28% al Sud a fronte del -2% al Nord). Nello stesso periodo, il servizio idrico vede una perdita di efficienza – su tutto il territorio nazionale – in termini di erogazione dell’acqua e un limitato progresso nella regolarita’ della fornitura che, ancora una volta, nota la Corte dei Conti, penalizza alcune regioni del Sud.
Anche l’offerta di servizi sociali, misurata dalla spesa pro-capite reale, subisce una contrazione negli anni della crisi, particolarmente penalizzante proprio per la tipologia di servizi offerti e dei cittadini a cui sono rivolti. Ampi, anche in questo caso, i divari territoriali. Ad esempio, per le strutture residenziali dedicate a famiglie e minori, il servizio e’ offerto a livello nazionale dal 71% dei Comuni, cifra che sale all’89 circa al Nord, mentre scende al 40% circa al Sud e nelle Isole. Diverse le considerazioni nel caso della gestione dei rifiuti. In questo caso, la Corte sottolinea una riduzione della produzione di circa il 9% tra il 2007 e il 2014, conseguente alla crisi economica e alla ridotta dinamica dei consumi che ne rappresentano la principale determinante, ed evidenzia progressi in termini di quota di rifiuti riciclati, che aumenta dal 30 al 45%. Un miglioramento che riguarda tutte le aree territoriali, comprese le regioni meridionali che passano dal 10% della meta’ degli anni duemila al 31,3 del 2014.