
Senato aula 2022
Un emendamento anti-ballottaggi, per le elezioni del sindaco nei Comuni con più di 15mila abitanti purché abbia avuto il 40% dei voti, è stato presentato dalla maggioranza al Senato e firmato dai capigruppo del centrodestra. Una proposta di modifica al decreto elezioni, all’esame delle prima commissione, che disciplina il voto amministrativo di maggio e referendum di giugno. L’emendamento rispolvera una precedente proposta del centrodestra e prevede anche un premio di maggioranza per il candidato vincente. Protestano opposizioni e Comuni, che parlano di ‘proposta indecente’. Apre invece il presidente del Senato La Russa: ‘È un problema che va esaminatore, vedremo se è compatibile con un decreto. Sul contenuto non mi scandalizzo’, dice.
In Commissione Affari costituzionali di palazzo Madama i capigruppo di maggioranza hanno presentato un emendamento che modifica la norma sui ballottaggi nei comuni sopra i 15mila abitanti e prevede che si potrà diventare sindaco con il 40% dei voti al primo turno. A protestare sono il Pd, il Movimento 5 stelle, Avs, Iv, ma anche l’Anci. “Vogliono eliminare i secondi turni, sara’ battaglia”, dicono, mentre il centrodestra ricorda che questa legge e’ in vigore per la regione Toscana, ora a guida Pd. “E’ una provocazione, una dichiarazione di guerra verso le opposizioni”, attacca il capogruppo dem a palazzo Madama Francesco Boccia. “La sinistra non perde occasione per smentirsi. Denunciano ancora una volta un fantomatico pericolo per la democrazia su una proposta a cui loro stessi avevano votato un favore” nel luglio 2017, “esattamente la stessa proposta per cui ora gridano allo scippo della democrazia e minacciano barricate”, replica il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli.