CORTE COSTITUZIONALE. GIUSEPPE AMOROSO E’ IL NUOVO PRESIDENTE

La Corte costituzionale ha eletto presidente, all’unanimità , il giudice Giovanni Amoroso. Eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, ha giurato il 13 novembre 2017; già Vicepresidente dal 12 dicembre 2023, rimarrà in carica fino al 13 novembre 2026, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Come primo atto, Amoroso ha nominato vicepresidenti i giudici Francesco Viganò e Luca Antonini. Giuseppe Amoroso è nato a Mercato Sanseverino (Salerno) il 30 marzo 1949.

“Il mio impegno sarà assoluto”, ha detto il nuovo presidente della Consulta in conferenza stampa, aggiungendo che, come prevede la Costituzione, si impegna a svolgere il suo mandato “con disciplina ed onore”. Amoroso ha ricordato come la Costituzione è la “bussola” dei giudici costituzionali e l’Europa è una “stella polare”.  “Non giova al paese che ci sia una situazione non direi di conflitto ma di non armonia” tra politica e magistratura, “non giova alla serenità del paese e ci sono vari fronti, la Corte ha un ruolo specifico che è quello” del controllo di costituzionalità…”, ha detto il neo presidente della Corte Costituzionale.

Ad una domanda sull’autonomia differenziata e sulla bocciatura da parte della Consulta dei referendum Amoroso ha risposto: “I Lep sono il pilastro su cui si regge la legge, investita di pronuncia di illegittimita’ sia nella parte riguardante la delega, sia nella parte in cui faceva salvo il criterio di determinazione sulla base della precedente legge. La possibilita’ di determinare i Lep senza un intervento del legislatore non c’e'”. “Occorre un intervento del legislatore – ha rilevato – necessario anche per le materie non Lep. C’e’ da ricostruire la base a fondamento dell’impianto della legge”, ha detto. Sull’elezione dei quattro giudici mancanti, “auspico che il collegio della Corte possa essere reintegrato nel suo plenum quanto prima”, il Parlamento è convocato giovedì 23 gennaio. “La Corte però non è menomata, ha lavorato in undici, come previsto dalla legge”. “Ci aspettiamo, e sicuramente sarà così, che dal Parlamento verranno nominati giudici di assoluto livello, che dopo il giuramento si spogliano della loro provenienza” perché poi “c’è la sintesi della camera di consiglio”, ha aggiunto Amoroso ricordando che nel recente passato il Parlamento ha nominato giudici di valore come Barbera, Prosperetti e Silvana Sciarra. Sulle condizioni di vita nelle carceri, il neo presidente della Consulta ha ricordato che “quello del sovraffollamento è un problema grave”, del quale fanno parte anche elementi “logistici”, la Consulta ‘spinge’ “con dei moniti per la soluzione dei problemi ai quali non può porre rimedio”, e questo tenendo presente il principio della “leale collaborazione” tra le istituzioni. La Costituzione, ha poi sottolineatro Amoroso, capta i mutamenti e le nuove sensibilità della società civile, e a tal proposito non pensa a “passi indietro” su temi come il fine vita e la procreazione medicalmente assistita. 

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