
Un raid aereo israeliano contro la leadership di Hamas a Doha, in Qatar, ha innescato una grave crisi diplomatica che rischia di compromettere gli sforzi per una tregua a Gaza. In seguito all’attacco, il Qatar ha interrotto la sua mediazione nei colloqui di pace, mentre il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà d’urgenza questa sera per discutere della situazione.
Il governo qatariota ha condannato duramente l’attacco, definendolo un atto di “terrorismo di Stato” e una violazione del diritto internazionale. “Non possiamo che definirlo terrorismo di Stato”, ha dichiarato il primo ministro Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, accusando Israele di aver tradito la fiducia di un Paese che si è speso per la pace.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha rivendicato l’attacco, dichiarando che “il lungo braccio di Israele agirà contro i suoi nemici ovunque”. Ha aggiunto che “tutti coloro che sono stati coinvolti nel massacro del 7 ottobre saranno assicurati alla giustizia” e che “non c’è posto per loro in cui nascondersi”.
L’azione ha però sollevato anche le critiche degli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump, che non sarebbe stato informato preventivamente, ha espresso il suo “profondo disagio” e si è detto “molto turbato” dall’accaduto. “Non sono contento, sono molto infelice”, ha dichiarato Trump, che teme l’attacco possa vanificare i suoi piani diplomatici nell’area.
Anche l’Italia ha condannato l’azione, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha inviato un messaggio di solidarietà al Qatar. Tajani ha sottolineato come gli attacchi abbiano “leso la sovranità di un Paese amico che da mesi sta lavorando per fermare la guerra a Gaza”. Anche l’Unione Europea ha espresso “piena solidarietà” al Qatar, avvertendo che l’azione rischia di provocare una “ulteriore escalation di violenza nella regione”.
Nel mezzo di questa crescente tensione, una notizia positiva è arrivata dall’Iraq: Elizabeth Tsurkov, ostaggio russo-israeliana rapita nel marzo del 2023, è stata rilasciata. La giovane, che stava conducendo ricerche in Iraq, è stata liberata da una milizia sciita e dovrebbe arrivare in Israele nei prossimi giorni. La madre, Irina, ha espresso una gioia “incredibile” per la notizia, sperando che “tutte le famiglie dei nostri ostaggi ricevano la stessa notizia”.