
L’escalation del conflitto tra Israele e Iran accende il dibattito politico in Italia, con le voci dell’opposizione che si levano critiche nei confronti del governo Meloni. Dal Movimento 5 Stelle ad Azione, passando per Italia Viva e Alleanza Verdi e Sinistra, il coro è unanime nel denunciare l’operato del Premier Netanyahu e l’immobilismo della diplomazia italiana ed europea.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, non usa mezzi termini nel condannare l’operato del Primo Ministro israeliano. “Oltre al genocidio di palestinesi ora l’attacco all’Iran: qualcuno ha intenzione di fermare il criminale Netanyahu o vogliamo lasciare a lui la decisione di farci trascinare tutti in un conflitto dagli effetti devastanti e imprevedibili senza neppure battere ciglia?”, scrive Conte sui social.
La critica si estende all’Europa, accusata di “balbettare” e di “rifugiarsi ancora una volta nella folle corsa al riarmo”, anziché esprimere una vera politica estera. Nel mirino di Conte anche gli Stati Uniti, con la loro “ambigua policy di piena copertura politica e militare di Netanyahu”. Infine, un duro attacco al governo italiano: “Ormai siamo al deserto della politica. E il nostro governo si distingue per l’afonia della nostra Premier, che si vanta di avere restituito centralità a un’Italia che non ha una sola posizione chiara in politica estera”.
Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, punta il dito contro l’esecutivo, criticando in particolare il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Ieri mentre gli Stati Uniti informavano gli alleati dell’imminente attacco israeliano all’Iran, il ministro degli Esteri italiani Tajani diceva con il consueto tempismo: ‘Non c’è nessun segnale che possa esserci un attacco immediato'”, scrive Renzi sui social.
Per l’ex premier, la coppia Meloni-Tajani risulterebbe ininfluente negli scenari internazionali: “Ai tavoli internazionali la coppia Meloni-Tajani non se la fila nessuno e questo è molto triste per chi – come noi – ama l’Italia. Quei due sono fuori dai tavoli che contano, purtroppo”.
Fratoianni invoca una “iniziativa della comunità internazionale per fermare il Governo israeliano ed evitare una ulteriore escalation” e si aspetta “parole chiare e soprattutto un’iniziativa diplomatica in queste ore anche da parte del governo italiano”.
Infine, Carlo Calenda, leader di Azione, si unisce al coro di condanna verso Netanyahu, definito “pericolosissimo”. A Rtl 102.5, Calenda ribadisce come il premier israeliano stia “usando la guerra per prolungare la sua permanenza al governo” a causa delle sue “difficoltà interne”. Pur definendo l’Iran “un paese criminale”, Calenda sottolinea che questo “non vuol dire che si possa andare in giro a bombardare allargando i fronti di conflitto, solo per tenersi una poltrona”.
Il leader di Azione non risparmia critiche al governo italiano: “Il nostro paese non dice niente sui rapporti con Israele. Io ho sempre sostenuto il diritto di Israele di esistere e di difendersi, ma ormai da tanto tempo ha passato qualunque limite di ciò che è ammissibile per una democrazia”. Il “silenzio completo della destra” è definito “insopportabile”, con un riferimento a possibili “questioni legate al passato della Meloni e del suo partito”.