
ESCALATION COMMERCIALE SENZA PRECEDENTI. BRUXELLES, ‘IL GRANDE BAZOOKA’ E’ ANCORA SUL TAVOLO
Gli Stati Uniti si preparano a imporre dazi del 104% sui beni cinesi a partire da domani, segnando un’escalation senza precedenti nella guerra commerciale tra le due superpotenze. La decisione è stata confermata dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, a “Fox News”.
Questa mossa arriva in risposta alla decisione della Cina di imporre dazi aggiuntivi del 34% su tutti i beni importati dagli Stati Uniti, annunciata venerdì scorso dal Consiglio di Stato cinese. Il presidente Donald Trump aveva reagito ieri, minacciando ulteriori dazi del 50% sulle importazioni cinesi a partire dal 9 aprile, in aggiunta a quelli del 54% già in vigore dal 2 aprile, a meno che Pechino non avesse revocato le sue misure di ritorsione entro oggi.
L’imposizione di dazi del 104% rappresenta un punto di svolta nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con potenziali ripercussioni sull’economia globale. Gli esperti prevedono un aumento dei prezzi per i consumatori, una contrazione del commercio internazionale e possibili ritorsioni da parte di altri paesi.
“La Cina non accetterà mai questo”, ha risposto un portavoce del Ministero del Commercio cinese. “Se gli Stati Uniti persistono su questa strada, la Cina li combatterà fino alla fine”, ha affermato. Inoltre, “se gli Stati Uniti vogliono davvero impegnarsi nel dialogo, allora dovrebbero dimostrare un atteggiamento basato sull’uguaglianza, sul rispetto e sulla reciprocità”, ha detto ai giornalisti Lin Jian, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri. Soprattutto, ha aggiunto, “nessuno esce vincitore da una guerra commerciale o doganale e il protezionismo non porta a nulla. I cinesi non creano problemi, ma non ne hanno paura. Pressioni, minacce e ricatti non sono il modo giusto di trattare con la Cina”. Anche perché, è intervenuto il premier Li Qiang, “la politica macroeconomica della Cina quest’anno tiene pienamente conto di varie incertezze e ha sufficienti strumenti politici di riserva”. Di fatto, Pechino “è pienamente in grado di compensare gli effetti esterni avversi”, come una guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Intanto, da Bruxelles si continua a valutare la possibilità di utilizzare lo strumento anti-coercizione: il cosiddetto ‘grande bazooka’ “è ancora sul tavolo, ma speriamo di non doverlo usare perché stiamo cercando di evitare un big bang”, ha chiarito il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill.