
VITO CRIMI ‘REGGENTE’. VERTICE MINISTRI M5S. VANNO VIA ALTRI DUE DEPUTATI. MAGGIORANZA IN FIBRILLAZIONE SULLA PRESCRIZIONE
Ventotto mesi. Poco piu’ di due anni e’ durata la leadership di Luigi Di Maio. Di Maio ha anticipato il passo indietro ai ministri ed esponenti di governo M5s riuniti questa mattina a Palazzo Chigi. L’annuncio nell’evento organizzato al Tempio di Adriano per la presentazione dei membri regionali del ‘Team del futuro’.
“Oggi pomeriggio alle 17 – scrive Di Maio su Facebook – sarò a Roma insieme a tutti i facilitatori regionali. Mi collegherò in diretta perché ho delle cose importanti di cui parlarvi”. Quando le dimissioni saranno formalizzate, la “reggenza” del Movimento sarà assunta da Vito Crimi. Il viceministro agli Interni, infatti, è il membro più anziano del Comitato di garanzia pentastellato e lo Statuto, confermano fonti M5s, prevede che la guida del Movimento passi a lui. A Crimi potrebbero essere poi affiancati altri esponenti M5s, in vista degli Stati generali in programma a marzo. Una guida ‘collegiale’ è quella che auspica Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, che chiede “un nuovo modello di gestione” con un “comitato eletto dagli iscritti, che abbia la fiducia del garante”.
“Non mi fa piacere se Di Maio lascia la guida del M5s”, ha sottolineato Zingaretti commentando le indiscrezioni. “Si dimette prima delle regionali. Dicono”, e’ il post pubblicato su Facebook dal senatore Gianluigi Paragone. L’attesa per la mossa di Di Maio si inserisce in un clima teso. Altri due deputati pentastellati, Michele Nitti e Nadia Aprile, hanno lasciato il gruppo della Camera.
“A parte che non mi piace commentare le indiscrezioni” credo che “Di Maio sia stato tirato per la giacchetta in questi giorni. Aspettiamo che lui assuma iniziative in questa direzione e poi commenterò”. Lo dice ai microfoni di Rtl il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a proposito delle indiscrezioni secondo cui Luigi Di Maio sarebbe pronto a lasciare la leadership del Movimento 5 Stelle. “Se questa fosse la sua decisione – prosegue il premier – lo rispetterò. Se dovesse maturare questa decisione, lo farà col massimo senso di responsabilità. E sicuramente mi dispiacerà sul piano personale”.
Maggioranza in fibrillazione anche sulla prescrizione. Si cercava “piena condivisione” per portare giovedi’ in Consiglio dei ministri la riforma del processo penale e della prescrizione. E invece arriva una nuova fumata nera. Chiude Italia viva: la soluzione proposta del premier Giuseppe Conte di fermare la prescrizione solo per i condannati “e’ incostituzionale”, dice tranchant Matteo Renzi. E anche se Lucia Annibali, uscendo da Palazzo Chigi dopo un vertice di maggioranza lungo tre ore, apre uno spiraglio, e’ difficile che una soluzione arrivi prima che siano chiuse le urne in Emilia Romagna.