MALAGO’, NESSUN GOLPE. RIVOLTA CONTRO IL COMMISSARIAMENTO
“Non so a quale aspetto politico si riferisca Tavecchio”. Cosi’ il presidente del Coni, Giovanni Malago’ ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle accuse mosse ieri dal presidente dimissionario della Figc, Carlo Tavecchio, per il quale ci sarebbe stato un “golpe politico” nei suoi confronti per farlo dimettere. Parlando a margine degli stati generali dello sport italiano, al Foro Italico, Malago’ ha inoltre commentato le parole pronunciate da Tavecchio sull’eventuale commissariamento della Figc: “e’ la sua opinione”, ha detto Malago’ riferendosi alle dichiarazioni di Tavecchio, secondo il quale sarebbe “un fatto gravissimo” commissariare la federazione.
“Credo che tra oggi e domani si deciderà lo scenario. Al momento non ci sono le condizioni per commissariare la Federazione. Tavecchio ha fatto molte cose buone, ma non ha colto il segnale che veniva dal paese!”. Così il presidente della Lega Dilettanti e vice presidente vicario della Figc Cosimo Sibilia, intervenuto a Radio Crc. “Dopo la serata di Milano dissi a Tavecchio con testimoni, che avevamo bisogno di una maggioranza più forte per ripartire. Lui mi disse che non aveva timore perché avevano l’appoggio di altri – ha aggiunto – Rappresento un movimento vastissimo, non abbiamo bisogno di chi si candida, ma serve qualcuno che risolva i problemi del calcio”.
“Il commissariamento è un atto grave che incide sulla vita di un ente che ha una sua autonomia e soggettività giuridica. Io suggerisco di esaminare il caso con estremo scrupolo”. E’ il parere di Carlo Deodato, presidente del Gruppo di Lavoro tecnico Statuti e Regolamenti del Coni e membro del Consiglio di Stato, intervenendo agli Stati Generali dello sport in corso al Foro Italico. Senza entrare nello specifico della questione, in quanto “se dovesse essere commissariata la Figc e se ci fosse poi un ricorso, il Consiglio di Stato potrebbe essere investito di questa questione”, Deodato ha comunque voluto ricordare ai presenti, compreso il presidente del Coni, Giovanni Malagò, le linee guida che nel merito prefigurano il commissariamento: “Posso dire che lo statuto del Coni prevede tre presupposti per il commissariamento. L’unico astrattamente configurabile in questa fattispecie è quello relativo alla costatata impossibilità di funzionamento degli organi federali”, ha spiegato Deodato. “Io non sono in grado di comprendere se l’esito del consiglio federale e le dimissioni di Tavecchio implichino l’effetto che si verifichi questo presupposto. Questo va valutato dal Coni. Il commissariamento è un atto grave, che incide sulla vita di un ente che ha una sua autonomia e soggettività giuridica. Ha l’effetto di sciogliere gli organi e sostituirli con un altro organo fino a nuove elezioni. E’ molto invasivo”. In conclusione, “se si ravvisa l’esistenza dell’impossibilità del funzionamento degli organi federali – ha rilevato il membro del Consiglio di Stato – allora è non solo doveroso ma anche legittimo per risolvere una situazione di impasse organizzativo che altrimenti non sarebbe risolvibile”.
“Quello che serve al calcio italiano è un atto di grande responsabilità. Bisogna individuare in brevissimo tempo un programma che sia frutto di un consenso generale che tuteli soprattutto gli interessi del mondo del calcio”. Così il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, in un’intervista ai microfoni di InBlu Radio, tornando a commentare il ribaltone nel panorama calcistico italiano.
“Se giuridicamente ci fossero le premesse io penso ad una gestione commissariale che sia anche rapida e abbia il tempo per una rivisitazione delle regole. Io commissario? Io ho una età per quale posso dare delle idee e suggerimenti, ma io penso che la storia del calcio dice che il commissario tranne per Calciopoli sono stati o il presidente o il segretario generale del Coni. Domani vedremo, Malagò farà una proposta: se proporrà il commissario dirà il nome, lasciamo la palla a lui”. Lo ha detto parlando con i cronisti davanti alla sede del Coni Franco Carraro, ex numero 1 dello sport italiano e della Figc. “Bisogna sempre rispettare le regole, io non conosco i regolamenti nei dettagli e non mi pronuncio. Una volta che Tavecchio ha avuto l’onestà intellettuale di dimettersi presupponendo che non ci fossero le condizioni per un programma, a questo punto una ripartenza con nuove classi dirigenti e nuove regole, un potenziamento tecnico della Figc con il coinvolgimento delle società mi sembra indispensabile”, ha aggiunto.