
“In Italia persistono ancora forti diseguaglianze territoriali con un’elevata competenza tra reddito e disponibilità dei servizi pubblici. Queste disuguaglianze derivano principalmente da tre fattori: la carenza di infrastrutture, il divario tra Nord e Sud e il divario tra aree urbane e interne. Le attuali politiche non hanno ancora risolto in modo efficace queste disuguaglianze e gli investimenti tendono a concentrarsi nei territori più forti”. Lo afferma la Corte dei conti in audizione in commissione Federalismo fiscale, sulle tematiche relative allo stato di attuazione e alle prospettive del federalismo fiscale. “I Lep, attraverso il finanziamento delle politiche pubbliche territoriali, potrebbe compensare le diverse capacità fiscali delle Regioni e dei Comuni, ma l’attuazione è ancora in fase di sviluppo – aggiunge la Corte – con l’eccezione positiva dei progressi nel Pnrr per gli asili nido e gli assistenti sociali. Emergono diverse problematiche nella determinazione dei fabbisogni per il finanziamento dei Lep, che dipendono da fattori difficili da definire con certezza, come i livelli essenziali, il costo delle prestazioni, per le quali si confermano l’esigenza di una loro definizione con norma primaria”.
“Il Pnrr avrà un impatto significativo sulla capacità degli enti territoriali di fornire servizi ai cittadini migliorando le infrastrutture necessarie per le loro funzioni e riducendo le disuguaglianze tra enti e territori. Per ridurre i divari territoriali è necessario però un coordinamento tra strumenti e fondi, ovvero il Pnrr, il nuovo fondo per la perequazione infrastrutturale ei programmi di comunità nazionali ed europei per garantire un utilizzo efficace delle risorse”.