
“Un passo in avanti verso buon senso e legalità, come da sempre proposto e sostenuto dalla Lega. Controlli sanitari, pagamento delle tasse, contrasto alla tratta e allo sfruttamento, locali dedicati, nessun giudizio morale. Che ne pensate?”. Lo scrive su X, Matteo Salvini, con riferimento all’inserimento dei ‘servizi sessuali’ nei nuovi codici Ateco.
“Un passo in avanti verso buonsenso e legalità, come da sempre proposto e sostenuto dalla Lega”. Lo afferma sui social il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, commentando la nuova classificazione Ateco 2025 sviluppata dall’Istat, in cui anche la prostituzione e le attività di escort hanno un proprio codice. “Controlli sanitari, pagamento delle tasse, contrasto alla tratta e allo sfruttamento, locali dedicati, nessun giudizio morale” scrive Salvini, e poi rivolto ai suoi follower domanda: “Che ne pensate?”.
La prostituzione in Italia: 100mila tra escort e lucciole, giro d’affari da 4,7 miliardi di euro l’anno. Con la nuova classificazione Ateco 2025, l’Italia potrebbe fare un primo passo verso la riconoscibilità fiscale. Passaggio delicato. Secondo la precisazione Istat, la classificazione codice 96.99.92 riguarderà solo operatori economici residenti che svolgono attività legali: esclusa ogni forma di sfruttamento, favoreggiamento o induzione alla prostituzione altrui, ancora oggi reato in base alla legge n. 75 del 1958, la cosiddetta Legge Merlin.
“Confimprenditori esprimendo piena soddisfazione per l’inserimento ufficiale della prostituzione e delle attività di escort nella nuova classificazione Ateco 2025, entrata in vigore il primo aprile grazie al lavoro dell’Istat. Una decisione storica, che rappresenta un passaggio fondamentale verso la piena legalizzazione, regolamentazione e dignità del lavoro sessuale in Italia. Il nuovo codice riconosce attività come escort, agenzie di incontro, organizzazione di eventi a sfondo sessuale e gestione di locali legati alla prostituzione come attività economiche vere e proprie, con tutte le conseguenze positive in termini fiscali, previdenziali e di tutela”. Lo dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo. “Confimprenditori, che da sempre si batte per i diritti e il riconoscimento di tutte le categorie professionali, annuncia con orgoglio che a breve saranno presentati i primi contratti di categoria per il settore, strutturati sulla base delle esigenze reali delle lavoratrici e dei lavoratori”, aggiunge.
“Contrari al codice Ateco che la regolamenta”. Lo dice Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII in merito alla introduzione di un codice Ateco per la prostituzione che, dal suo punto di vista, “rischia di fornire un’ulteriore opportunità alla criminalità attraverso la creazione di zone grigie in cui possono proliferare forme di sfruttamento ‘codificate’, come è successo nei paesi in cui la prostituzione è stata legalizzata”.
“Come associazione Amici di Lazzaro di Torino, che da 25 anni lotta contro la tratta di esseri umani e la liberazione di centinaia di donne vittime della prostituzione per sfruttamento ma anche per fragilità e disperazione riteniamo che l’introduzione di un codice ATECO per i presunti “servizi sessuali a pagamento”, anche se formalmente motivata dall’esigenza di allinearsi ai codici europei, rappresenta un segnale culturale profondamente sbagliato e inaccettabile. Tale codice non è applicabile in Italia, poiché il favoreggiamento della prostituzione continua a essere un reato tuttavia, il solo fatto che la prostituzione venga classificata come un’attività economica legittima all’interno di un sistema di codici ufficiali costituisce già di per sé una forma di normalizzazione di uno sfruttamento inaccettabile. La prostituzione non è un lavoro e non può essere equiparata ad esso. Trasformarla in un’attività “registrabile” equivale a riconoscerla come lavoro, ignorandone le radici di disuguaglianza, violenza e marginalizzazione. Le persone che si prostituiscono – nella stragrande maggioranza dei casi donne – sono spesso vittime di fragilità economica, sociale o personale. Definire questa realtà come un “servizio” è offensivo e pericoloso”. Così in una nota Paolo Botti, presidente Ass. Amici di Lazzaro Odv.
Con l’entrata in vigore della nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2025 “è stato ricevuto dalla classificazione statistica europea delle attività economiche denominata Nace Rev. 2.1 il codice 96.99 ‘Altre attività di servizi alla persona nca’. La descrizione di questo codice definita a livello europeo riporta, tra le altre, anche le seguenti attività: “prestazione o disposizione di servizi sessuali, organizzazione di eventi di prostituzione o gestione di stabilimenti di prostituzione”. Le stesse attività erano già incluse nella classificazione europea precedente nell’ambito del codice 96.09, in vigore a partire dal 2008 al 2024, sebbene non in modo così esplicito. Si precisa che la classificazione statistica delle attività economiche definita a livello comunitario può includere oltre alle attività legali anche quelle non legali al fine di garantire l’esaustività della classificazione e la piena comparabilità dei dati tra Paesi dell’Ue, indipendentemente dal loro regime normativo”. E’ quanto spiega l’Istat in una nota. “Si segnala tuttavia – continua l’istituto di statistica – che l’implementazione della classificazione Ateco 2025 a livello nazionale riguarderà solo gli operatori economici residenti che svolgono attività legali, come nel caso del codice 96.99.92 in cui rientrano, ad esempio, le seguenti attività: le agenzie matrimoniali e quelle di speed dating. La stima delle attività illegali, richiesta nell’ambito dei Sistema dei conti nazionali e regionali dell’Unione europea (Sec), verrà effettuata dall’Istat esclusivamente nell’ambito dei Conti Nazionali utilizzando metodi di stima indiretti”.