
Si accende lo scontro politico sulla “Global Sumud Flotilla”, la missione umanitaria composta da 40 imbarcazioni dirette a Gaza. La risposta della premier Giorgia Meloni alla segretaria del PD Elly Schlein ha innescato una vivace polemica, con le opposizioni che accusano il governo di evasività e ipocrisia.
Nella sua lettera, la premier Meloni assicura a Schlein che il governo adotterà “tutte le misure di tutela e di sicurezza” per i connazionali a bordo della flotta, inclusi diversi parlamentari di PD, AVS e M5S. Tuttavia, Meloni consiglia di utilizzare i “canali umanitari già aperti” dal governo italiano, come l’iniziativa “Food for Gaza”, che ha già distribuito oltre 200 tonnellate di aiuti.
Secondo la presidente del Consiglio, l’uso di questi canali istituzionali eviterebbe “rischi e oneri” per i partecipanti. Meloni, pur prendendo atto del valore simbolico della missione, sottolinea che la limitata quantità di aiuti trasportabili via mare rende i canali alternativi più “efficaci”.
La replica di Meloni non è stata accolta positivamente dalle forze di opposizione. I capigruppo del PD Francesco Boccia e Chiara Braga, insieme a Nicola Zingaretti, hanno definito la risposta “vaga ed evasiva”. Sottolineando la natura “umanitaria e non politica” della missione, hanno ribadito che la Flottiglia “cerca di fare quello che dovrebbero fare i governi europei e che invece non fanno”.
Sulla stessa linea Riccardo Magi (+Europa) ha accusato Meloni di una risposta “burocratica e ipocrita”, criticando il governo per non aver reagito con sdegno alla minaccia israeliana di trattare i partecipanti come “terroristi”.
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso il proprio sostegno alla missione, firmando un appello per la protezione dei partecipanti, la creazione di corridoi umanitari e il riconoscimento dello Stato di Palestina. I 5S hanno esortato il governo italiano a “prendersi le proprie responsabilità per il genocidio in corso”.
Dalla maggioranza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha minimizzato il potenziale impatto della Flottilla. Pur riconoscendo la legittimità dell’iniziativa, l’ha definita un “gesto simbolico, politico” e una “iniziativa di fortuna” che non risolverà la carestia a Gaza. Tajani ha ribadito che i canali istituzionali, attraverso gli accordi con i Paesi confinanti e lo Stato di Israele, rimangono la via più efficace per la distribuzione degli aiuti.