
In una Francia scossa dalle proteste del movimento “Blocchiamo Tutto” e da una profonda crisi politica, il nuovo primo ministro Sébastien Lecornu ha preso le redini del governo. Nel passaggio di consegne a Palazzo Matignon, lo storico edificio sede del premier, Lecornu, 39 anni, ha voluto inviare un messaggio di speranza e determinazione ai francesi: “Ce la faremo“.
La nomina di Lecornu, uomo di fiducia del Presidente Emmanuel Macron, arriva in un momento cruciale per il Paese. Lecornu è il quinto premier nominato da Macron e il terzo dopo la recente dissoluzione dell’Assemblea Nazionale, che ha portato alle dimissioni del suo predecessore, François Bayrou, sfiduciato dal Parlamento.
Nel suo primo discorso, il neo-premier ha ringraziato il suo predecessore per il “coraggio” dimostrato e ha delineato i punti chiave del suo programma. Lecornu ha parlato di una “rottura” necessaria non solo nella forma e nel metodo, ma soprattutto “nella sostanza”. L’obiettivo principale è colmare il “divario preoccupante” tra la vita politica e la vita reale dei francesi.
Per raggiungere questo scopo, il nuovo capo del governo si è impegnato a essere “più creativo” e “più serio nel modo di lavorare con le opposizioni”, riconoscendo che la coalizione di governo non ha la maggioranza parlamentare. A tal proposito, Lecornu ha già annunciato che inizierà un ciclo di incontri con i leader politici, a partire da Gabriel Attal e i Repubblicani, con l’intenzione di avviare un dialogo costruttivo.
Durante la cerimonia, anche il premier uscente François Bayrou ha preso la parola, offrendo il suo “aiuto” incondizionato al successore. Bayrou ha sintetizzato il suo messaggio in tre parole chiave: “aiutare, unire e inventare”. Ha espresso la speranza che la Francia superi le divisioni e le violenze che la affliggono, e che il mondo politico sappia “inventare un mondo nuovo che si imporrà a partire dalla realtà”.
Le prime ore del mandato di Lecornu sono state segnate dalle proteste del movimento “Blocchiamo Tutto”, che ha portato a quasi 300 fermi, di cui 171 a Parigi. Sebbene i tafferugli con la polizia non abbiano causato feriti gravi, la mobilitazione evidenzia il clima di tensione sociale in cui il nuovo esecutivo dovrà operare. Le opposizioni, in particolare il Rassemblement National, hanno già espresso una certa freddezza nei confronti della nomina, lasciando presagire un percorso difficile per l’approvazione delle misure di governo.