
I 133 cardinali elettori riuniti in Sistina hanno eletto il 267esimo Pontefice. Ecco i momenti che hanno preceduto l’uscita di Papa Leone XIV sulla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. In piazza si sono radunate oltre 150mila persone.
Fumata bianca al Conclave dei cardinali riuniti nella Cappella Sistina in Vaticano dal pomeriggio di mercoledì 7 maggio: alla quarta votazione è stato eletto il nuovo Papa. L’uscita sulla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro del cardinale protodiacono Dominique Mamberti, con la formula “Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Papam…” proclama al mondo il nome del Pontefice.
Piazza San Pietro esplode in una ovazione poco prima delle 18.10, quando dal comignolo inizia a uscire la fumata bianca che annuncia l’elezione del nuovo Papa. C’è chi corre in avanti e chi si abbraccia, mentre le campane della Basilica iniziano a suonare.
L’ormai famosissima formula latina dell'”Habemus Papam”, per annunciare al mondo l’elezione del nuovo Papa sarà pronunciata di li a poco dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, dal cardinale Protodiacono, Dominique Mamberti. La formula “Habemus Papam”, che significa “Abbiamo il Papa”, in latino recita per esteso: “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum [nome del neoeletto], Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem [cognome del neoeletto], qui sibi nomen imposuit [nome pontificale]”. In italiano: “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa! L’Eminentissimo e Reverendissimo Signore, Signore [nome del neoeletto], cardinale [cognome del neoeletto] di Santa Romana Chiesa, il quale si è scelto il nome di [nome pontificale]”.
L’ultimo passaggio dopo l’elezione e prima della sua prima apparizione dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, passa attraverso l’accettazione e la scelta del nome da assumere da Papa. Dopo l’elezione, il Cardinale Decano, Giovanni Battista Re o il primo dei Cardinali per ordine e anzianità, a nome di tutto il Collegio degli elettori, chiede, infatti, al nuovo pontefice il suo consenso con le parole: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?”. Appena ricevuto il consenso, lo stesso gli chiede, quindi, “Come vuoi essere chiamato?”. Allora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, mons. Diego Ravelli si incarica di redigere un documento circa l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome che intende assumere. Un ultimo passaggio, prima della proclamazione al mondo, che si tiene nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime”, detta anche “Stanza del Pianto”. Una piccola anticamera all’interno della Cappella Sistina, dove il pontefice appena eletto deve indossare per la prima volta la tonaca papale. Un luogo che deve il suo nome alle lacrime che sono state versate dai papi appena eletti.