
Nuova bufera tra il Ministero della Cultura e il prestigioso Premio Strega. Il ministro Alessandro Giuli diserta la finale, lamentando di non aver ricevuto i libri in concorso, mentre la Fondazione replica: “Si è dimesso lui dalla giuria”.
A poche ore dalla cerimonia finale del Premio Strega si accende una nuova, prevedibile, polemica tra il mondo della cultura e il governo Meloni. Protagonista è il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che non sarà presente a Villa Giulia per la serata conclusiva del più importante riconoscimento letterario italiano. La sua assenza è motivata da impegni istituzionali a Berlino, dove parteciperà a incontri bilaterali e all’inaugurazione della mostra sui Bronzi di San Casciano. Ma il ministro non risparmia una stoccata agli organizzatori.
“Sono stato invitato alla serata del premio, sono stati carinissimi, però non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro,” ha dichiarato Giuli in Transatlantico alla Camera. “È un po’ curioso che uno debba andare non avendo ricevuto i libri per cui si organizza il premio. Ciò detto la battuta: si vede che mi considerano un ‘nemico della domenica’.” Un’ironia che rievoca le tensioni già vissute con il suo predecessore, Gennaro Sangiuliano.
La risposta della Fondazione Bellonci, che organizza il premio, non si è fatta attendere. Il direttore Stefano Petrocchi ha chiarito la posizione: “I rapporti con il ministro sono sempre stati amichevoli, ci siamo salutati cordialmente in occasione dell’ultimo Salone del libro di Torino. Non gli abbiamo inviato i libri del premio perché chiediamo agli editori di spedirli unicamente alla giuria dello Strega, da cui si è dimesso il giorno stesso della sua nomina al Ministero della Cultura.” Petrocchi ha poi aggiunto che Giuli era naturalmente invitato alla serata finale, come già in altre occasioni, e che la Fondazione sarebbe “felice di riaccoglierlo il prossimo anno” o addirittura, qualora lo desiderasse, di riaverlo nella giuria.
Fonti del Ministero della Cultura hanno però parlato di una “sgrammaticatura istituzionale”, criticando la Fondazione per non aver “né pensato di reinvitare Giuli in veste di ministro a far parte della giuria del premio, né di inviargli i libri della dozzina, o della cinquina dei finalisti.” Aggiungendo, dal Collegio Romano, che Petrocchi avrebbe “declassato lo Strega, allontanandolo dal suo naturale referente istituzionale.”
Il ministro Giuli, da parte sua, ha minimizzato la sua assenza con un’altra battuta: “La serata sarà bella lo stesso. Magari un po’ meno divertente, senza Geppi Cucciari e Alessandro Giuli.” E ha concluso, con un pizzico di amarezza: “Non sono neanche giurato, non ho titolo di giurato, non ho più alcun titolo evidentemente, però questo dovreste chiederlo alla Fondazione Bellonci.” I libri, ha assicurato, “poi magari me li compro per il piacere di leggerli, perché il piacere di leggere ce l’ho.”
Per il secondo anno consecutivo, dunque, la finale dello Strega si svolgerà senza la presenza del ministro della Cultura. Si spera che per l’ottantesima edizione nel 2026, le relazioni tra il principale premio letterario italiano e il suo referente istituzionale possano ritrovare un terreno comune.
Nonostante le polemiche, l’attesa per la finale è alta. Il super favorito di questa edizione è Andrea Bajani con ‘L’anniversario’ (Feltrinelli), già vincitore del Premio Strega Giovani 2025. A contendergli la vittoria ci saranno Nadia Terranova con ‘Quello che so di te’ (Guanda) ed Elisabetta Rasy con ‘Perduto è questo mare’ (Rizzoli), che potrebbe prefigurare una sfida a tre per il podio. Completano la cinquina Paolo Nori con ‘Chiudo la porta e urlo’ (Mondadori) e Michele Ruol con ‘Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia’ (TerraRossa).
La serata, in diretta su Rai3 dalle 22:50, vedrà la partecipazione di Filippo Timi, che interpreterà cinque momenti teatralizzati dagli incipit dei libri finalisti, e Anna Foglietta, che ricorderà Pasolini e il tema della famiglia nei romanzi in gara. Sarà inoltre intervistata Anna Foa, vincitrice della prima edizione del Premio Strega Saggistica.