
ANM, STUPORE E AMAREZZA PER INTENZIONI GOVERNO
‘Resta tema centrale per questo governo l’eventuale reintroduzione nel nostro ordinamento, tra i doveri del magistrato, del divieto di tenere comportamenti, ancorché legittimi, che compromettano la credibilità personale, il prestigio e il decoro del magistrato o il prestigio dell’istituzione giudiziaria’. E’ quanto scrive il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a un’interrogazione parlamentare firmata dal capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri. Le parole del Guardasigilli, riportate dal Messaggero in un articolo dal titolo ‘Nordio, la stretta sui giudici: sanzioni per chi si schiera su questioni politiche’, toccano anche lo sciopero dello scorso 27 febbraio: ‘Appaiono assai inopportune le partecipazioni dei magistrati a convegni in sedi di partito come pure l’astensione del 27 febbraio scorso, indetta dall’Associazione Nazionale Magistrati contro il disegno di legge costituzionale che riforma la magistratura’.
‘Apprendo con stupore e amarezza che il governo intendeva introdurre un illecito disciplinare delineato con una formula estremamente indeterminata: ‘[à] ogni [à] comportamento tale da compromettere l’indipendenza, la terzietà e l’imparzialità del magistrato, anche sotto il profilo dell’apparenza’. Ciò verrebbe a costituire un inquietante monitoraggio rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane e della vita di relazione dei magistrati. Nell’attesa di una conferma ufficiale di tale notizia e delle valutazioni che gli organi dell’Anm effettueranno, devo esprimere la mia personale preoccupazione per una scelta che – ove confermata – troverebbe certamente contrari, ritengo, tutti i gruppi della magistratura associata. L’Associazione nazionale magistrati in ogni caso saprà farsi interpretare delle esigenze e della sensibilità dei colleghi su questo delicato tema e confido che il Governo vorrà tenere contro delle indicazioni che la stessa Anm potrà esprimere’. Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Cesare Parodi.