GREENPEACE TROVA MICROPLASTICHE E PFAS IN ANTARTIDE

CAMPAGNA PER CREARE IL PIU’ GRANDE SANTUARIO OCEANICO

Tracce di microplastica e di sostanze chimiche nocive, fra i quali i polifluorurati alchilati o Pfas (che sono legati a problemi riproduttivi della fauna), sono state individuate in Antartide, una delle ultime grandi aree naturali rimaste al mondo. Ricercatori di Greenpeace quest’anno hanno trascorso tre mesi in spedizione, prelevando campioni di acqua e di neve da aree remote del sesto continente. Il rapporto e’ parte della campagna di Greenpeace ‘Protect the Antarctic’ per creare il piu’ grande santuario oceanico al mondo nei mari dell’Antartide.

Analisi di laboratorio condotte su alcuni campioni raccolti durante una recente spedizione di Greenpeace in Antartide, evidenziano la presenza di microplastiche e altre sostanze chimiche in mare e nella neve. “Siamo abituati a pensare all’Antartide come a una terra remota e incontaminata” dichiara Frida Bengtsson, della campagna di Greenpeace per la protezione dell’Antartide, “ma ormai l’impronta dell’uomo e’ evidente, dall’inquinamento ai cambiamenti climatici, fino alla pesca industriale al krill. Questi risultati mostrano che anche le zone piu’ remote dell’Antartide sono contaminate dalla microplastica e da sostanze chimiche pericolose. È fondamentale agire alla radice per porre fine alla presenza di queste sostanze inquinanti in Antartide, e bisogna istituire un Santuario antartico che garantisca protezione a pinguini, balene e all’intero ecosistema”. Ci sono relativamente pochi dati per quanto riguarda la presenza di microplastica nelle acque dell’Antartide e queste analisi forniscono dati molto importanti. In sette campioni su otto di acque superficiali sono state trovate microplastiche e microfibre (almeno un frammento di microplastica per litro). Inoltre, su nove campioni di particolato marino, raccolti con la rete manta, due contenevano frammenti di microplastica. Cosi’ in un comunicato di Greenpeace. Le analisi di Greenpeace hanno documentato in Antartide anche la presenza di sostanze contaminanti come i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche). “La plastica e’ stata trovata in ogni angolo dei nostri oceani, dall’Artide all’Antartide e nel punto piu’ profondo dell’oceano, la Fossa delle Marianne” dichiara Giuseppe Ungherese, della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Abbiamo bisogno di un’azione urgente per ridurre la quantita’ di plastica nei nostri mari e creare riserve marine su vasta scala – come un grande Santuario antartico, gia’ richiesto da oltre un milione e mezzo di persone – per proteggere la vita marina e i nostri oceani per le future generazioni”. I campioni sono stati raccolti durante una spedizione di Greenpeace in Antartide durata tre mesi, da gennaio a marzo 2018. Greenpeace ha condotto ricerche scientifiche come parte di una campagna volta alla creazione di un Santuario in Antartide. Con 1,8 milioni di chilometri quadrati di superficie, il Santuario misurerebbe cinque volte la Germania, rappresentando cosi’ la piu’ vasta area protetta sulla Terra. Il progetto e’ stato proposto dall’Ue e una decisione verra’ presa in occasione del prossimo incontro dell’Antarctic Ocean Commission (CCAMLR), il prossimo ottobre. “In Antartide abbiamo trovato ogni genere di rifiuto dell’industria ittica, come boe, reti e teloni, ed e’ stata una scena davvero desolante. Li abbiamo raccolti, ma ho capito chiaramente quanto sia importante impedire queste attivita’ pericolose se vogliamo davvero proteggere l’incredibile fauna dell’Antartide” conclude Bengtsson.

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