
La tensione in Europa raggiunge un livello senza precedenti. Il primo ministro polacco, Donald Tusk, lancia un allarme drammatico: “Siamo tutti più vicini a un conflitto aperto, più vicini che mai dalla Seconda guerra mondiale”. La dichiarazione arriva dopo che diversi droni, presumibilmente russi, hanno violato lo spazio aereo della Polonia, un’azione definita da Kiev come un “precedente pericolosissimo”.
Il governo polacco, riunito d’urgenza all’alba, ha invocato l’articolo 4 della NATO, che prevede consultazioni tra gli alleati in caso di minaccia. Un gesto che il presidente polacco, Karol Nawrocki, ha definito “un momento senza precedenti nella storia dell’alleanza”, visto che mai prima d’ora droni erano stati abbattuti nei cieli di un Paese membro.
Nel corso della notte sono state registrate 19 violazioni dello spazio aereo polacco. Tusk ha confermato che tre droni sono stati abbattuti in un’operazione che ha coinvolto anche caccia olandesi e aerei da ricognizione italiani. Sul terreno, le autorità hanno rinvenuto i resti di sette droni e di un missile di origine non identificata. Non si registrano feriti, ma solo lievi danni a un’abitazione e a un’auto a Wyryki.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvisato Varsavia in tempo reale, sostenendo che i droni facevano parte dello sciame di centinaia di “Shahed” lanciato da Mosca contro l’Ucraina. Zelensky ha colto l’occasione per ribadire la necessità di un sistema comune di difesa aerea in Europa, accusando la Russia di aver “tentato di umiliare un Paese chiave”.
Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, si è mostrato più cauto, sottolineando che è in corso la valutazione sull’intenzionalità dell’incursione, pur definendola “assolutamente sconsiderata” e “pericolosa”. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE, Kaja Kallas, è invece convinta che l’azione russa sia stata intenzionale.
Dall’altra parte, il Cremlino mantiene un profilo basso, sostenendo di non aver ricevuto alcuna richiesta di contatto da Varsavia. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha respinto le accuse occidentali, definendole “provocazioni su larga scala” e affermando che “i vertici dell’UE e della NATO accusano la Russia di provocazioni ogni giorno, il più delle volte senza nemmeno provare a presentare alcun argomento”.
La Bielorussia, ambigua alleata di Mosca, sostiene che i droni siano stati mandati fuori rotta dai sistemi di difesa elettronici, e che alcuni apparecchi ucraini avrebbero finito per sorvolare la Bielorussia per errore. Secondo Minsk, la Polonia avrebbe addirittura contribuito ad abbattere questi droni. L’incaricato d’affari russo in Polonia, Andrei Odarsz, ha dichiarato di non avere alcuna prova che gli aeromobili intrusi provenissero dalla Federazione Russa.
Nonostante la tensione, Tusk ha precisato che non c’è motivo di discutere di uno stato di guerra, ma ha ribadito la necessità di “prepararsi a diversi scenari”.
L’episodio di droni in Polonia è “gravissimo”. “Quel che crea allarme e che ci si muove su un crinale dal quale si può scivolare in un baratro di violenza incontrallato”. Quanto avviene in Ucraina viene accentuato anche dalle “dichiarazioni minacciose del Cremlino ai paesi europei che sono un elemento che induce all’allarme. Il rischio estremamente alto che si scivoli in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollabile”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Lubiana nella prima tappa della sua visita in Slovenia.