
Dl Sicurezza. L’Anm: ‘Dal decreto arriva un messaggio inquietante’, afferma il segretario generale Maruotti, che aggiunge: ‘Non c’è allarme sociale, si vuole porre le basi per reprimere il dissenso’. La replica della Lega: ‘Dalle toghe l’ennesimo sciagurato attacco alla politica’.
Il recente decreto Sicurezza, approvato dal Consiglio dei Ministri, ha innescato una dura reazione da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), aprendo un nuovo fronte di scontro tra politica e magistratura. Il provvedimento, che sostituisce il disegno di legge già approvato dalla Camera e in fase di esame al Senato, è stato definito “inquietante” dal segretario dell’ANM, Rocco Maruotti, secondo il quale si vuole “creare nella collettività un problema che non esiste” e “tentare di porre le basi per la repressione del dissenso”. Il presidente dell’ANM, Cesare Parodi, pur riconoscendo l’attenzione del decreto verso le truffe agli anziani, ha espresso preoccupazione per il carattere “restrittivo e punitivo” del provvedimento.
Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha accusato l’ANM di un “ennesimo sciagurato attacco alla politica”, mentre il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha parlato di “invasione di campo” da parte della magistratura. Anche Forza Italia ha espresso critiche, definendo “sconcertanti e allarmanti” le parole dell’ANM.
Nonostante le tensioni, l’ANM ha confermato la sua disponibilità al dialogo con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un incontro previsto per il 15 aprile. Sul tavolo, oltre al decreto Sicurezza, ci saranno anche le preoccupazioni relative al disegno di legge sul femminicidio e alla separazione delle carriere.