La bellezza smarrita delle città italiane
Opere e Pensieri dei maggiori protagonisti dell’arte, dell’architettura e della cultura
A Roma un convegno di studi su CittàDomani e la presentazione del numero speciale della rivista abitacolo apre il tour sulla bellezza smarrita delle città
Un convegno Città Domani e la presentazione del numero speciale della rivista abitacolo forme e linguaggi del contemporaneo, ha aperto a Roma in spazio Gangemi il tour degli eventi “ Città la bellezza smarrita”, a cui seguirà in autunno la mostra itinerante con Opere e Pensieri realizzati per l’occasione dai maggiori protagonisti dell’arte, dell’architettura e della cultura. Le iniziative promosse dall’Istituto Internazionale di ricerca e la Rivista Abitacolo nascono per iniziativa dell’Archivio Fernando Miglietta
L’evento dedicato a Paolo Portoghesi, storico, progettista e teorico, compagno di viaggio e collaboratore assiduo di Abitacolo, è stata l’occasione per un confronto sul futuro della città: “Occorre proteggere la città, il suo impianto storico, la sua interna dialettica a rinnovarsi, proteggerla in sintonia con la bellezza del creato”, così Paolo Portoghesi alcuni giorni prima della sua scomparsa, all’amico Fernando Miglietta.
Ad introdurre l’incontro è stato proprio l’architetto Fernando Miglietta, Direttore dell’Istituto di ricerca e della rivista Abitacolo, presentata in anteprima nazionale. “ La Città non è più, è divenuta altra cosa – ha detto Miglietta -. La sua metamorfosi delirante, incomprensibile, è marcata dalla sua indicibile dismisura. Le città sono divenute la negazione dell’abitare la terra, perché non abbiamo saputo custodire il Valore Città né proteggerlo dalle incursioni vandaliche di una società consumistica e omologante che ha annullato ogni identità urbana come forma e immagine”.
“Eppure nell’era della centralità ecologica – ha ribadito Miglietta – siamo tutti città, umani e urbani sempre più spaesati e fuori luogo. Siamo la bellezza smarrita. Contro i disvalori della negazione, tutti incentrati su quell’idea di consumo di cui il mondo globalizzato ha fatto la sua ragione, – ha concluso Miglietta – occorrerà rilanciare città umane e creative cariche di Memoria e Visioni”.
Abiteremo dunque, la città in futuro diversamente da come abbiamo abitato il presente?
Miguel Gotor, storico, assessore alla Cultura di Roma Capitale, nell’apprezzare il lavoro scientifico di Abitacolo come punto di coagulo delle migliori forze in campo impegnate per una nuova cultura urbana, ha sottolineato come “ viviamo sempre più in città indefinite, omologate nella forma e nell’estetica che richiedono strategie nuove per la difesa della loro identità. Dinanzi alla crisi dei centri storici occorrerebbe – ha detto Gotor – una grande alleanza tra i sindaci delle grandi città italiane” .
Lorenza Baroncelli, architetto, Direttrice del Dipartimento Architettura del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, con un video, ha testimoniato il lavoro prezioso e il ruolo strategico di Abitacolo, divenuto punto di riferimento nel dibattito sulla cultura urbana con il coinvolgimento dei maggiori protagonisti dell’arte e dell’architettura. Il filosofo Giacomo Marramao, professore emerito all’Università degli Studi di Roma Tre, ha ricordato come “ l’Europa è il continente delle città, con una forte capacità di attrazione simbolica data proprio dalla struttura urbana e da una spazialità che la contraddistingue. Una città è città – ha detto Marramao – quando c’è un alleanza dei Corpi”.
E sulla necessità di un’azione strategica di riqualificazione che sia capace di rigenerare la città attraverso una rinascita di luoghi abbandonati si è soffermato l’architetto Luca Ribichini, docente alla Università di Roma Sapienza.
Ha concluso il convegno l’intervento di Franco Purini, architetto e teorico, professore emerito alla Università Sapienza di Roma. Purini ha ricordato come “ la città è qualcosa che sfugge, non solo agli architetti, ai filosofi, agli scrittori, ma a tantissimi saperi. L’architettura della globalizzazione – ha evidenziato Purini – ha massacrato le città in tutto il mondo. Uno stravolgimento inarrestabile che continua ad omologare le città”.
Un tema quello della tutela e della salvezza della città rilanciato ora da artisti, architetti, urbanisti e teorici con saggi e disegni creativi proprio nel numero speciale della rivista Abitacolo, ‘Città la bellezza smarrita’, il periodico di arte, architettura e ambiente, diretta da Fernando Miglietta e Anna Maria Terremoto, divenuta sempre più luogo privilegiato di incontro teorico e creativo della pluralità dei linguaggi e delle culture che agitano la contemporaneità e la globalità.
Tanti modi diversi di guardare alle molteplici forme del contemporaneo, della città e della sua bellezza smarrita: da Mimmo Paladino a Daniel Buren, Michelangelo Pistoletto, Giulio Paolini, Armando Marrocco, Gian Maria Tosatti, gli architetti Paolo Portoghesi, Massimiliano Fuksas, Franco Purini, Stefano Boeri, Andrea Branzi, Orazio Carpenzano, Richard England, Margherita Petranzan, il designer Ugo La Pietra, loscrittore Marcello Veneziani, il sociologo Alberto Abruzzese, il filosofo e critico Carmelo Strano, lo storico Marco Biraghi, il musicista e artista Michele Sambin, il critico e teorico Luca Molinari e tanti altri.
Hanno firmato in questi anni Abitacolo, fondato e diretto sin dal 1995 da Fernando Miglietta, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico figure storiche dell’arte, del design e della cultura, come Bruno Munari che ne fu l’ispiratore con Miglietta, Gillo Dorfles, Pierre Restany, Mimmo Rotella, Alessandro Mendini, Achille Perilli, Eugenio Carmi, Luca Maria Patella e tanti altri.
Città la bellezza smarrita è un evento itinerante con mostre e incontria cura dell’Istituto Internazionale di ricerca e dalla Rivista Abitacolo, promosso su iniziativa dell’Archivio Fernando Miglietta e realizzato con il contributo di Posteitaliane, Consiglio regionale della Calabria, Città di Cosenza, Città di San Giovanni in Fiore, Banca Credito Cooperativo Medio Crati, Editore Gangemi International, e il patrocinio della Sapienza Università di Romae del Museo delle Periferie di Roma.