LA SCOSSA DI DRAGHI, ‘UN DOPPIO PIANO MARSHALL PER L’UE’ 

All’Europa serve ‘un cambio radicale’ per sopravvivere. Un ‘doppio piano Marshall’: 800 miliardi l’anno da investire in competitività e sicurezza per colmare diverso con gli Usa. È la ricetta di Mario Draghi che ha presentato a Bruxelles le sue 170 proposte per la competitività. ‘Misure subito applicabili’ per garantire i ‘valori chiave’ dell’Ue: ‘Prosperità, equità, libertà, inclusione sociale, pace e democrazia in un ambiente sostenibile’. Prima necessità ‘superare il voto unanime’ per le decisioni. Al suo fianco il presidente della commissione von der Leyen che però frena sul nuovo Recovery: ‘Prima definire le priorità comuni’. 

Sul futuro economico dell’Unione ma non solo. “Questo rapporto vede la luce in un momento difficile per il nostro Continente. Dovremmo abbandonare l’illusione che solo procrastinare possa preservare il consenso. Anzi, la procrastinazione non ha prodotto altro che una crescita più lenta, e di certo non ha generato più ‘ consenso Siamo arrivati ​​al punto in cui, se non agiamo, saremo costretti a compromettere il nostro benessere, il nostro ambiente o la nostra libertà'”, dice l’ex premier ed ex presidente della Bce. “O si segue la rotta tracciata da questo rapporto oppure e’ morte?”, ha chiesto un giornalista: “Morte no, sara’ una lunga agonia”, ha risposto.

 “Se l’Europa non riesce a diventare più’ produttiva, saremo costretti a scegliere. Non saremo in grado di diventare, contemporaneamente, un leader nelle nuove tecnologie, un faro di responsabilità climatica e un attore indipendente sulla scena mondiale. Non saremo in grado di finanziare il nostro modello sociale. Dovremo ridimensionare alcune, se non tutte, le nostre ambizioni Questa e’ una sfida esistenziale”, insiste Draghi.  “I valori fondamentali dell’Europa – prosegue – sono prosperita’, equita’, liberta’, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. L’Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali. Se l’Europa non può’ più ‘garantirli al suo popolo, o barattare l’uno con l’altro, avra’ perso la sua ragione d’essere L’unico modo per affrontare questa sfida e’ crescere e diventare piu’ produttivi, preservando i nostri valori di equita’. e inclusione sociale E l’unico modo per diventare più’ produttivi e’ che l’Europa cambia radicalmente”.

 Per  Draghi l’Europa deve ripristinare il suo rallentamento della crescita della produttivita’ colmandole distanze con Stati Uniti e Cina. Poi, per abbassare i prezzi dell’energia e cogliere le opportunita’ industriali della decarbonizzazione, l’Europa ha bisogno di un piano congiunto per la transizione verde e la competitivita’. Inoltre l’Europa deve aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze. Inomma, l’Ue dovra’ sviluppare una vera e propria politica economica estera che coordini gli accordi commerciali e gli investimenti con le nazioni ricche di risorse, lcon la creazione di partenariati industriali.

 “Per raggiungere gli obiettivi stabilità in questo rapporto – si legge – e’ necessario un investimento aggiuntivo annuo minimo di 750-800 miliardi di euro, in base alle ultime stime della Commissione, corrispondente al 4,4-4,7% del Pil dell’Ue nel 2023 A titolo di confronto, gli investimenti nell’ambito del Piano Marshall tra il 1948 e il 1951 erano equivalenti all’1-2% del Pil dell’Ue. Per realizzare questo aumento, la quota di investimenti dell’Ue dovrebbe aumentare da circa il 22% del Pil attuale a circa il 27%, invertendo un declino pluridecennale nella maggior parte delle grandi economie dell’Ue”.

Il rapporto conclude: “L’uso di beni sicuri comuni ha un precedente consolidato nel finanziamento del Next Generation Eu. Le circostanze attuali sono ugualmente gravi, anche se meno drammatiche. Ma l’emissione di tali attivita’ su una base piu’ sistematica richiederebbe un insieme piu’ forte di regole fiscali che garantiscono che un aumento del debito comune sia accompagnato da un percorso piu’ sostenibile del debito nazionale. In questo modo, tutti gli Stati membri dell’Ue potrebbero contribuire a tale attivita’ senza pregiudicare la sostenibilita’ del loro debito pubblico. L’emissione dovrebbe anche rimanere specifica per missione e progetto”, si sottolinea nel documento. Tuttavia von der Leyen ha già messo le mani avanti per dire che “la priorita’ e’ individuare i progetti comuni per poi cercare di finanziarli o con il bilancio comune, oppure con le risorse proprie dell’Unione”. Per la Germania “il debito comune non e’ la soluzione ai problemi strutturali”.

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