
I VESCOVI: “E’ UNA SCONFITTA PER TUTTI”
La Toscana è la prima regione in Italia con una legge che detta le procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidiomedicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha approvato il testo a larga maggioranza, con 27 voti a favore (Partito democratico, Italia viva, Movimento 5 stelle e gruppo misto), 13 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia) e un voto non espresso (dalla consigliera del Pd Lucia De Robertis).
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita ‘Liberi subito’ promossa dall’associazione Coscioni, che aveva raccolto oltre 10mila firme. La Toscana è la prima Regione italiana a introdurre una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all’Asl. Sarà una apposita commissione a verificare i requisiti fissati dalla Consulta per evitare che l’aiuto non costituisca reato e stabilire tempi e modalità. La legge fissa poi i tempi e le modalità per l’accesso alla fine vita, fissando in 37 giorni complessivi il termine per la conclusione del procedimento. Si prevede che la procedura per la verifica dei requisiti si concluda entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza. In caso di esito positivo, la commissione permanente procede all’approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni. Ed entro 7 giorni l’Azienda sanitaria locale assicura il supporto tecnico e farmacologico e l’assistenza sanitaria per la preparazione all’autosomministrazione del farmaco. La norma sostiene che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all’anno per tre anni. Il Consiglio regionale ha anche approvato due ordini del giorno: uno di Iv per la valorizzazione delle cure palliative e gli investimenti in strutture come hospice e ospedali di comunità; l’altro del gruppo Pd che impegna la giunta ad attivarsi per avviare un percorso legislativo nazionale per regolamentare in modo organico e uniforme il suicidio assistito.
‘Un grande passo per la libertà di scelta’, dice Emma Bonino. ‘Una grave forzatura’, attacca il centrodestra. Il cardinale Paolo Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente della Conferenza Episcopale Toscana, ha affermato: “Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio Regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che lavorano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti”.