
A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione torna a crescere mentre, a fronte del calo dell’inattivita’, prosegue l’aumento del numero di persone in cerca di lavoro. L’Istat registra infatti un aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4 per cento pari a +85mila unita’) che coinvolge le donne (+0,8 per cento pari a +80mila), i dipendenti (+0,8 per cento pari a +145mila) e tutte le classi d’eta’, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8 per cento (+0,2 punti percentuali).
“Da febbraio sono quasi mezzo milione gli occupati in meno, ma in luglio, dopo quattro mesi di calo, l’occupazione torna a crescere. Prosegue in contemporanea l’aumento dei disoccupati che rispecchia il calo degli inattivi: significa quindi che le persone ricominciano a cercare lavoro. Continua pure il recupero delle ore lavorate pro-capite, anche a causa della riduzione della cassa integrazione. Sono i primi segnali positivi dopo i mesi del lockdown, ma non dimentichiamo che a fine anno, con la fine del blocco dei licenziamenti, senza misure per la crescita, il rischio e’ di una nuova, forte, riduzione dell’occupazione”. Cosi’ il dipartimento lavoro della Cisl commenta i dati Istat sull’occupazione. “In Italia- aggiunge- i duri colpi della crisi covid sul mercato del lavoro si sono venuti a sovrapporre a problemi strutturali di produttivita’, a riorganizzazioni industriali ancora frutto della crisi economico-finanziaria del decennio trascorso, alle transizioni digitale e green. Bisogna ripartire dalle criticita’ precedenti al covid e contrastare tutto cio’ che ha frenato e puo’ frenare uno sviluppo equilibrato e sostenibile ed insieme affrontare le nuove criticita’, dal forte calo di domanda in alcuni settori economici, ai nuovi equilibri tra settore e settore, dai bassi consumi agli investimenti in stagnazione, al fine di creare i presupposti per generare crescita, competitivita’, Lavoro di qualita’, garantendo sostenibilita’ sociale, anche utilizzando le ingenti risorse europee disponibili in questa fase”. “Su tutti questi temi- conclude la Cisl- serve un patto con le parti sociali affinche’ si possa arrivare al termine delle misure emergenziali con progetti solidi per disegnare il futuro dello sviluppo nel nostro Paese”.
Dopo quattro mesi di forti riduzioni, i segnali di ripresa emersi sul fronte dell’occupazione a luglio “non possono essere interpretati con eccessivo ottimismo. Tra febbraio e giugno si sono persi 556mila posti di lavoro che difficilmente verranno recuperati in breve tempo”. E’ il commento dell’Ufficio studi di Confcommercio ai dati sugli occupati e i disoccupati a luglio diffusi oggi dall’Istat. “Il ritorno ai livelli pre-pandemia appare lento e complicato, come testimoniato dalla riduzione del numero di lavoratori indipendenti che sottende un fenomeno di chiusura di imprese destinato a proseguire nei prossimi mesi. Questa prospettiva- evidenzia Confcommercio- unitamente al ritorno sul mercato di parte degli inattivi e alla fuoriuscita dal limbo della Cig e dai fondi di solidarietà di parte dei dipendenti, rischia di spingere velocemente al rialzo il numero di persone in cerca di occupazione”.