
Un appello all’unità in un mondo “spietato”, un’Europa in lotta “per la libertà” e una ferma promessa di difesa del continente. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha aperto così il suo discorso sullo Stato dell’Unione, il primo del suo secondo mandato, trasformando il Parlamento europeo in un palcoscenico per un messaggio diretto e senza precedenti. Con gli schermi che trasmettevano la notizia della violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi, il discorso ha assunto toni ancora più drammatici e urgenti.
“Oggi stesso abbiamo assistito a una violazione sconsiderata e senza precedenti dello spazio aereo polacco ed europeo da parte di più di dieci droni russi. L’Europa è pienamente solidale con la Polonia. Il messaggio di Putin è chiaro, e chiara deve essere la nostra risposta”, ha dichiarato von der Leyen, annunciando un rafforzamento della difesa comune e un “muro anti-droni sul confine orientale” che verrà costruito con il sostegno finanziario dell’UE, con un anticipo di 6 miliardi di euro. L’Europa, ha aggiunto, “difenderà ogni centimetro quadrato del suo territorio”.

Il discorso si è concentrato in gran parte sull’Ucraina e la sicurezza del continente. Von der Leyen ha annunciato nuove misure di sostegno militare, ribadendo che i beni russi congelati serviranno da garanzia per la ricostruzione del paese. Tra i suoi ospiti, un giovane ucraino vittima dei rapimenti russi e un pompiere greco che ha combattuto gli incendi in Spagna. Un gesto simbolico che unisce le sfide della guerra a quelle del cambiamento climatico.
La Presidente ha poi affrontato la crisi a Gaza, riconoscendo che l’UE “deve potere fare di più”. Ha definito “inaccettabile che la carestia sia usata come arma di guerra” e ha elencato tre proposte d’intervento: la sospensione dei pagamenti UE a Israele, tranne che per la società civile e lo Yad Vashem; la proposta di sanzionare coloni violenti e ministri estremisti; la sospensione della parte commerciale dell’Accordo di associazione UE-Israele. Verrà anche istituito un gruppo di donatori per la Palestina con un fondo per la ricostruzione.
Von der Leyen ha rilanciato con forza l’agenda economica e industriale, richiamando i rapporti di Draghi e Letta. L’obiettivo è completare il mercato unico entro il 2028 e rafforzare le imprese europee con iniziative come un Fondo per le scale-up tecnologiche, un Battery Booster da 1,8 miliardi, una clausola “Made in Europe” negli appalti pubblici e un Industrial Accelerator Act. Tra le proposte, anche un’iniziativa per la produzione di “un’e-car, Economica, ecologica ed europea, costruita con catene di valore interne”.

Sul fronte sociale, la Presidente ha promesso un Piano europeo per l’housing accessibile, un Quality Jobs Act e una strategia per azzerare la povertà entro il 2050. Ha inoltre confermato la traiettoria del Green Deal, sottolineando che oltre il 70% dell’elettricità europea è già a basse emissioni.
Nonostante gli appelli all’unità, il discorso di von der Leyen ha messo in luce le profonde divisioni all’interno del Parlamento. I presidenti dei gruppi di Popolari e Socialisti, Manfred Weber e Iratxe Garcia Perez, si sono scambiati accuse di “sabotaggio”, mentre Verdi e Liberali sono rimasti in attesa. Anche le mozioni di censura presentate da Patrioti e Sinistra e la proposta di una maggioranza alternativa da parte di ECR (Conservatori e Riformisti europei) indicano un clima di forte tensione e disaccordo politico, gettando un’ombra sulle possibilità di successo di questo secondo mandato.