
L’INCONTRO TRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANI E GLI EMISSARI DI HAFTAR. IL SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU PREOCCUPATO PER VITE MIGRANTI E RIFUGIATI. MOGHERINI PARLA CON AL SERRAJ, ‘PUO’ CONTARE SULLA UE’. TRIPOLI ASSEDIATA, MIGLIAIA DI SFOLLATI. HAFTAR VOLA A MOSCA INTENSIFICATI COMBATTIMENTI. CONTE, ITALIA PREOCCUPATA
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto nelle ultime ore contatti anche con il generale Khalifa Haftar, oltre alla telefonata di lunedì sera con il premier del governo di accordo nazionale libico Fayez Serraj. Due emissari del generale sarebbero stati ricevuti a Roma da Conte, spiegandogli le ragioni dell’operazione a Tripoli, un’operazione avviata giovedì scorso, secondo le giustificazioni del generale, per ‘ripulire’ la capitale dai terroristi e dalle milizie. Il premier Conte, tramite gli emissari, ha fatto presente ad Haftar di non ritenere accettabile un’escalation militare, con tutti i rischi connessi per la popolazione civile. Nella telefonata con Serraj, il presidente del Consiglio aveva ribadito il sostegno dell’Italia al governo di accordo nazionale e la necessità di una ripresa del dialogo tra le parti per la stabilizzazione della Libia. Tutti concetti questi che il premier confermerà nell’informativa urgente che terrà domani pomeriggio alle 15 alla Camera.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, al termine delle consultazioni a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza sulla Libia, ha dichiarato: “Sono molto preoccupato non solo per le vite dei libici, ma anche per i migranti e i rifugiati coinvolti nelle violenze. E’ una ragione in piu’ per ritenere che c’e’ l’assoluto bisogno di fermare questi combattimenti”. Poi ha aggiunto che “c’e’ ancora tempo per il cessate il fuoco e per evitare il peggio”. Intanto l’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini ha parlato con Al Serraj ribadendo che la Libia puo’ contare sull’unita’ dell’Ue per il sostegno di un immediato stop ai combattimenti”.
I combattimenti nelle ultime 24 ore in Libia sono stati “i piu’ pesanti dallo scoppio delle ostilita’”, fa sapere il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, secondo cui l’escalation di violenze a Tripoli e dintorni ha provocato oltre 8.000 sfollati. Le Nazioni Unite “esortano tutte le parti a rispettare gli appelli per una tregua umanitaria in modo da consentire ai civili intrappolati nel fuoco incrociato di spostarsi in luoghi piu’ sicuri”. “L’escalation militare e’ motivo di preoccupazione per l’Italia”, afferma Giuseppe Conte, mentre Salvini lancia accuse alla Francia.
Un nuovo appello per il “cessate il fuoco” in Libia affinché si eviti una “battaglia drammatica e sanguinosa per Tripoli” è arrivato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al termine della riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza Onu. “E’ necessario rilanciare un dialogo politico serio, negoziati seri – ha detto nella notte Guterres – ma è ovvio che è impossibile senza una completa cessazione delle ostilità”. Secondo Guterres, “c’è ancora tempo” per il cessate il fuoco, per “riconoscere che non esiste una soluzione militare”. Il segretario generale dell’Onu ha parlato di “forti preoccupazioni” per “le vite dei libici, dei migranti, dei rifugiati a Tripoli e degli altri stranieri presenti nella città”. Guterres ha poi confermato l’ “enorme ammirazione” per il lavoro dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamé.
Organizzazioni della societa’ civile e difensori dei diritti umani in Libia hanno incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per discutere della recente escalation militare. A Tripoli, nei giorni scorsi, le ong hanno illustrato a Guterres le loro proposte per l’uscita dalla crisi in vista della conferenza sulla Libia sostenuta dalle Nazioni Unite, poi rimandata, che era prevista questo fine settimana. Tra le raccomandazioni, il “contrasto dell’impunita’”, attraverso un sistema internazionale che garantisca l’accertamento dei responsabili di gravi violazioni. Inoltre, le ong hannno chiesto maggiore sostegno alle liberta’ di espressione e associazione e una ristrutturazione del sistema di sicurezza. “Tutte le parti in conflitto, militari e paramilitari, sono responsabili per il deteriorarsi dei diritti umani in Libia” hanno sottolineato i rappresentanti di Libya Platform. “Attivisti per i diritti umani e giornalisti sarebbero le prime vittime di qualsiasi ulteriore escalation dei combattimenti”.
Francia e Italia sono “gli outsider che piu’ hanno da perdere” dai combattimenti in corso in Libia, e per questa ragione dovrebbero accantonare le loro divergenze e premere congiuntamente per una soluzione pacifica al conflitto nel paese nordafricano. Lo afferma “Bloomberg”, in un editoriale firmato dalla direzione, che sottolinea come gli Stati Uniti di Donald Trump abbiano segnalato a tutti gli effetti il loro disimpegno dalla Libia, ritirando il piccolo contingente antiterrorismo schierato in quel paese. La conquista di Tripoli da parte delle forze del generale Khalifa Haftar, avverte l’editoriale, “rischia di vanificare gli sforzi profusi dalle Nazioni Unite per stabilizzare quel paese ricco di petrolio”. Francia e Italia, ricorda “Bloomberg”, sono posizionati su due fronti opposti: Roma sostiene il governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj, che ha anche l’avvallo dell’Onu; Parigi, invece, appoggia da tempo Haftar.
Il ministro della Giustizia del Governo di accordo nazionale libico, Mohammed Lamloum, ha presentato le sue dimissioni lasciando Tripoli per Tunisi. Lo ha reso noto la tv panaraba al Arabiya. Le sue dimissioni giungono qualche giorno dopo quelle del vice presidente del Consiglio presidenziale, Ali Al-Qatrani.