
Nessuna nuova manovra richiesta, l’attenzione si sposta su Romania e Austria
Buone notizie per l’Italia sul fronte del deficit: la Commissione Europea ritiene che “non siano necessarie ulteriori misure” correttive immediate per il nostro Paese, almeno per quanto riguarda la procedura di deficit eccessivo. Questa decisione, contenuta nel “Pacchetto di primavera” del Semestre Europeo, arriva come un sospiro di sollievo per il governo italiano, che evita così l’obbligo di nuove, impopolari manovre finanziarie nel breve termine. La stessa valutazione positiva è stata espressa per Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia.
Non tutti i Paesi membri, però, godono della stessa clemenza. Al Belgio è stato raccomandato un nuovo percorso correttivo per rimettere in ordine i conti. Ben più severe le indicazioni per la Romania, per la quale la Commissione ha chiesto al Consiglio di constatare che il Paese “non ha adottato misure efficaci” per correggere il proprio disavanzo. Per l’Austria, invece, si propone addirittura l’apertura di una procedura per deficit eccessivo, un segnale chiaro che Bruxelles non intende abbassare la guardia sulla disciplina di bilancio.
Nonostante il via libera sul deficit, il “semaforo giallo” resta acceso per l’Italia per quanto riguarda il meccanismo di allerta. Il nostro Paese “continua a presentare squilibri” e vulnerabilità che “restano complessivamente rilevanti”. Questo significa che, sebbene non siano richieste manovre immediate, l’Italia dovrà comunque impegnarsi a fondo su una serie di riforme strutturali per rafforzare la propria economia e ridurre i rischi a lungo termine.
Le raccomandazioni della Commissione per l’Italia sono chiare e toccano diversi settori chiave:
- Rafforzare la spesa in difesa: un punto su cui l’Italia è chiamata a fare di più in un contesto geopolitico in evoluzione.
- Combattere l’evasione fiscale: un’annosa questione che l’UE continua a monitorare con attenzione.
- Ridurre il cuneo fiscale: una misura attesa per stimolare l’occupazione e aumentare il potere d’acquisto.
- Rivedere il catasto: un tema spinoso ma necessario per una maggiore equità fiscale.
- Intensificare gli sforzi per l’efficienza della spesa pubblica: un invito a ottimizzare l’utilizzo delle risorse.
- Promuovere la qualità del lavoro e salari adeguati: per migliorare le condizioni dei lavoratori e sostenere la crescita economica.