
SALVINI, UN CAFFE’ NON SI NEGA MA IL DECRETO NON SI TOCCA
Lunedi’ prossimo si terra’ l’incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e una delegazione dell’Anci relativamente al dl sicurezza e alla legge di bilancio: lo ha annunciato a margine del comitato direttivo dell’associazione dei comuni il vicepresidente vicario dell’Anci Roberto Pella. “In quella sede chiederemo di modificare – ha spiegato – l’applicazione tecnica del decreto”. “Fa bene Conte a incontrare i sindaci. Un caffe’ non si nega a nessuno, ovviamente il Decreto funziona, non si tocca e rimane cosi’ com’e'”, afferma Salvini.
“Un caffe’ con Salvini? Non devo rispondere io ma magari posso proporre di prendere una camomilla per stare tutti piu’ tranquilli”: cosi’ scherzosamente il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha risposto all’invito lanciato dal vicepremier Matteo Salvini di prendere un caffe’ nell’incontro di lunedi’ con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Dalle parole di Salvini emerge disprezzo e mancanza di rispetto non solo per i cittadini ma anche per gli amministratori. Con la sua consueta volgarita’ il ministro dell’Interno attacca i migranti, gli italiani e i sindaci”. Lo ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al termine del direttivo dell’Anci sul decreto sicurezza. “Basta leggere le sue dichiarazioni per capire che il suo nervosismo e’ segno di mancanza di argomenti. Io lascio urlare il ministro Salvini e cerco un giudice per verificare la costituzionalita della legge e nel frattempo vado avanti”, conclude.
“L’ Anci e’ forte e unito e aspetta un confronto trasparente e nel merito con il governo per rivedere alcuni aspetti del decreto sicurezza. Siamo autonomi e non siamo la ruota di scorta di nessun governo”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine del direttivo Anci. I punti critici sono questi: “Il ruolo del sistema di protezione degli Sprar, la necessita’ di non scaricare sui comuni tutti i costi che riguardano la gestione dell’emergenza con l’uscita dagli Sprar dei richiedenti asilo e dei titolari dei permessi umanitari; la necessita’ di omologare il trattamento socio sanitario e un serio impegno sui rimpatri”, ha concluso Nardella.