
“Per Empedocle l’unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la separazione invece era causa di morte”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’inaugurazione di Agrigento Capitale della Cultura e citando il logo della manifestazione. “Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, rigenerare coesione, di procedere insieme”. “Viviamo un tempo in cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà” ha sottolineato il capo dello Stato.


Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella , nel suo intervento alla cerimonia di apertura di Agrigento capitale della cultura 2025, ha evocato, nella loro terra, Luigi Pirandello e Andrea Camilleri. Quest’ultimo, nel ricordare il Premio Nobel diceva: “Chi era Sancio Panza? Chi era don Abbondio? – domandava Pirandello attraverso uno dei personaggi in cerca d’autore – Eppure vivono eterni, perche’ ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l’eternita’”. “Viviamo un tempo – spiega il capo dello Stato – in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, e’ rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civilta’ Ad Agrigento, in Sicilia, in tutto il nostro Paese”.


“In un luogo, come Agrigento, ove il patrimonio monumentale è dominante, potrebbe prevalere la convinzione che cultura sia ammirazione delle vestigia del passato. Ma la cultura non ha lo sguardo volto all’indietro. Piuttosto ha sempre sollecitato ad alzarlo verso il domani . Diceva Thomas Eliot: ‘Se smettiamo di credere al futuro, il passato cesserà di essere il nostro passato: diventerà il passato di una civiltà estinta’ Ricordare, tener conto delle lezioni del passato è fondamentale ma la storia è levatrice dell’avvenire. Essere fedeli alla propria storia significa, appunto, costruire il futuro Nel nostro caso l’Italia, con i giacimenti culturali che ovunque la contraddistinguono, è essa stessa lezione di dialogo, di pace, di dignità, per l. ‘oggi e per il domani”, dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Agrigento deve parlare al resto del Paese e all’Europa di cui è parte. Agrigento, centro irradiatore dell’antica civiltà greca già nel sesto secolo avanti Cristo. L’Akragas di Empedocle, che definì ‘radici’ i quattro elementi che indicava come costitutivi del tutto : il fuoco, l’aria, la terra, l’acqua. Questi quattro elementi sono ora stilizzati nel logo ufficiale di Agrigento Capitale della Cultura: per Empedocle l’unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la loro separazione al contrario era causa di morte Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, di rigenerare coesione, di procedere insieme Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che insanguinano l’Europa, il Mediterraneo e altre numerose regioni del pianeta. Lo impongono le tragiche violazioni dei diritti umani che cancellano la dignità, e la stessa vita Lo esigono le diseguaglianze esistenti, crescenti Le povertà estreme, le marginalità terra, violata dallo sfruttamento estremo delle risorse, con le sue catastrofiche conseguenze, a partire dal cambiamento climatico”, conclude il Capo dello Stato.
