MATTARELLA, ATTENZIONE A DIVIDERE IL NORD E IL SUD
‘Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri'”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Mattarella ribadendo che il lavoro “non è una merce”, ma è “libertà” e un “diritto” da tutelare, ha sottolineato che le morti sul lavoro sono “una tragedia” ed ha chiesto di “vigilare” sul caporalato.
Sceglie il Mezzogiorno, il Capo dello Stato, per celebrare la Festa del Lavoro. Da Castrovillari lancia un monito sulla parità tra Nord e Sud. “Nel Mezzogiorno – dice Sergio Mattarella – sono tanti coloro che a malincuore lasciano la terra d’origine, accentuando un rischio di spopolamento che andrebbe frenato. Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno della crescita del Mezzogiorno . Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri”.
Il richiamo arriva nel momento in cui i partiti si dividono sull’autonomia differenziata e sul disegno di legge in discussione alla Camera. E sulle morti bianche dice: “Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti sul lavoro: mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse, anche una sola, è inaccettabile”. Il 1 maggio, sottolinea Mattarella, è la “festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare sul lavoro. La Repubblica è fondata non sul privilegio o la fatica altrui, ma sul lavoro di tutti. È un elemento base della nostra identità democratica. Non si tratta soltanto di un richiamo ai valori di libertà e di eguaglianza, ma dell’indicazione di un modello sociale vivo, proiettato verso la coesione e la solidarietà. Il lavoro, sottolinea, non è una merce anche se ha un valore, ed è “legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società”. Ma, spiega, “il lavoro non è una merce. Ha un valore nel mercato dei beni e degli scambi. Anzi, ne è elemento essenziale, perché senza l’apporto della creatività umana sarebbe privo di consistenza e di qualità”. “Da taluno viene ipotizzata la sostituzione dell’uomo con l’intelligenza artificiale, – dice Mattarella – ma è una falsa prospettiva, che prevede la rimozione della creatività e configura una limitazione alla libertà della natura umana. Una prospettiva allarmante è uno strumento prezioso, ma il lavoro è libertà, è strumento per realizzare se stessi. I progressi straordinari della scienza e della tecnica devono essere sempre indirizzati alla tutela della dignità e dell’integrità delle persone e dei loro diritti”.
Infine la soddisfazione sui dati dell’occupazione che “registrano un trend positivo e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi. È una buona notizia che sono aumentati i posti di lavoro, i contratti a tempo indeterminato, la crescita del lavoro femminile”. Ma, avverte, «non dobbiamo dimenticare le disparità sociali e territoriali che perdurano, gli esclusi, il fenomeno dei lavori precari e sottopagati». Una piaga che va affrontata così come quella del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori migranti.