
“L’Italia è un Paese accogliente e aperto”: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella , è intervenuto alla cerimonia di inaugurazione del 100/o anno accademico dell’Università per stranieri di Perugia. Una istituzione – come hanno detto il Capo dello Stato e il rettore, Valerio De Cesari – dove”nessuno è straniero perché luogo di cultura e incontro che rispetta le differenze”. L’Università per gli stranieri di Perugia – ha detto Mattarella – esprime “tante diversità che hanno un comune valore che le tiene insieme: che l’Italia è Paese accogliente, aperto. Questo è quello che vorrei sottolineare. Si tratta di compiti di grande rilievo che meritano la riconoscenza della Repubblica”. “Nessuno qui è straniero – ha aggiunto – gli studenti sono tutti a casa propria. Questo è uno specchio del mondo, con le sue preziose diversità che sono una ricchezza”.
Occorre muoversi, ha detto il capo dello Stato, “nell’ottica che la cultura sia un veicolo di pace, di dialogo, di collaborazione. Non sono affermazioni scontate: ci sono nel mondo fenomeni contraddittori, registriamo guerre e violenze, disorientamenti ma anche grandi opportunità offerte dalla scienza. Ci sono continui interrogativi su quale strada imboccare e l’Università ha il compito di aiutare nella scelta. Ci sono tante diversità che hanno un comune valore che le tiene insieme, la cultura”.
Mattarella ha ricordato i 100 anni dell’ateneo, la cui storia iniziò nel 1921. “E’ stato un percorso straordinario – ha detto il presidente – in questo secolo passato. L’ateneo ha incontrato stagioni diverse, quella in cui in Europa si erano insediate oppressioni dittatoriali, gli eventi drammatici e sanguinosi della Seconda guerra mondiale con le crudeltà che questa ha portato nel continente ma poi ha incontrato anche decenni straordinari, di grande suggestione e fascino, quelli della pacificazione ed integrazione europea di un continente che per secoli si era vissuto al suo interno. Gli anni della fine del colonialismo, gli anni che hanno sottolineato l’uguaglianza degli uomini e degli Stati”.
