
Nella Cisgiordania occupata, le autorità israeliane hanno rilasciato il regista palestinese premio Oscar, il giorno dopo essere stato picchiato dai coloni ebrei e arrestato dai soldati.
Hamdan Ballal, uno dei registi del documentario “No Other Land”, vincitore del Premio Oscar 2025, è stato rilasciato dalle autorità israeliane. Lo ha reso noto su X l’altro regista del documentario, Yuval Abraham. Ballal, 36 anni, era stato arrestato e aveva trascorso la notte in carcere. L’arresto era avvenuto a seguito di un raid compiuto da alcuni coloni israeliani a Susiya, nella Cisgiordania meridionale dove vive il regista palestinese.
Il regista si trova attualmente in un ospedale di Hebron, in Cisgiordania, per controlli medici. Un gruppo di coloni aveva aggredito Ballal, ferendolo “alla testa e allo stomaco” e lasciandolo “sanguinante”. “I soldati hanno assaltato l’ambulanza che lui aveva chiamato – ha dichiarato l’altro regista del documentario – e lo hanno portato via”, aggiungendo che l’attivista palestinese era “ferito e trattenuto in una stazione di polizia in un insediamento”. Citando poi le parole dell’avvocato di Ballal, Leah Tsemel, il co-regista israeliano ha raccontato che il 36enne “e’ stato ammanettato e bendato per tutta la notte in una base militare mentre due soldati lo picchiavano a terra”.
“La Francia condanna la violenza perpetrata dai coloni estremisti contro la popolazione palestinese, che sta aumentando in Cisgiordania, in particolare a Massafer Yatta e Susiya. Le autorità israeliane devono punire gli autori di questa violenza che continua con totale impunità e proteggere i civili palestinesi”, ha affermato il ministero degli Esteri francese in una nota. “La Francia condanna in particolare l’attacco a Hamdan Ballal, co-regista del film No Other Land, vincitore del Premio Anna Politkovskaya-Arman Soldin per il coraggio giornalistico del ministero per l’Europa e gli Affari Esteri”, prosegue la nota. “La Francia ribadisce la sua condanna della colonizzazione, che è contraria al diritto internazionale, come ribadito dalla Corte internazionale di giustizia nella sua sentenza consultiva del 19 luglio. Ha adottato sanzioni contro i coloni estremisti che sono stati responsabili di violenze contro i civili palestinesi in Cisgiordania”, si legge nella nota.