MACRON PORTA A PARIGI SERRAJ ED HAFTAR. MINNITI VEDE LE ONG
La crisi libica, con le due priorita’ della lotta alla minaccia terroristica e di quella contro il traffico di migranti, nel faccia a faccia promosso oggi dal presidente francese Macron a Parigi fra i due leader libici rivali Serraj e Haftar. La Francia rassicura l’Italia: nessuno e’ escluso dal confronto. Alfano alla Stampa: troppi formati aperti in Libia, troppi mediatori, troppe iniziative: e’ necessario unificare gli sforzi sull’inviato Onu. Minniti vede le ong, cui sottoporra’ il codice condotta messo a punto dopo un negoziato Ue.
“Ci sono troppi formati aperti in Libia, troppi mediatori, troppe iniziative, dal Golfo all’Egitto, dall’Algeria alla Tunisia, dall’Unione europea agli interessi dei singoli Stati membri: e’ necessario unificare gli sforzi e concentrarli su Salame’, se ognuno dovesse andare per i fatti suoi finiremmo per delegittimarlo”. Lo dice il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, commentanto su ‘La Stampa’ l’incontro tra il premier al-Serraj e il generale Haftar organizzato a Parigi dal presidente francese Macron. Il capo della Farnesina ha visto l’omologo francese Le Drian, e spiega: “Entrambi i nostri Paesi sviluppano la propria azione sulla Libia. L’Italia ha riaperto l’ambasciata a Tripoli, intavolato il dialogo economico con il forum di Agrigento e sta tessendo rapporti nell’Est del Paese. Sosteniamo il governo di Tripoli ma anche noi siamo in contatto con Haftar. La nostra priorita’ pero’ e’ rafforzare il nuovo inviato dell’Onu Ghassan Salame'”. Sul mancato invito dell’Italia al tavolo di Parigi, Alfano afferma: “Ci sono tanti negoziati aperti. Quello francese non e’ il primo e temo che non sara’ l’ultimo. Noi guardiamo con favore le iniziative che favoriscono il dialogo e dunque anche quella francese. Ma lo ripeto: sosteniamo Salame'”. Il ministro assicura: “Abbiamo un rapporto fraterno con la Francia. Il Mediterraneo e’ un’area d’interesse comune per entrambi. Macron ha vinto esprimendo una forte vocazione europeista e questo ci piace. Per il resto ciascuno segue gli interessi nazionali”. Sui migranti, dice Alfano, “dobbiamo lavorare per rafforzare le frontiere libiche, per aiutare il Paese a fermare a monte l’esodo che arriva dal Sud. L’Italia lo sta facendo fornendo training, addestramento”.