La cancelliera Angela Merkel ha detto che l’accordo Ue-Turchia sui profughi deve diventare un “modello” per altri da stipulare con paesi della sponda sud del Mediterraneo come Egitto e Tunisia. Secondo Merkel, la situazione e’ migliorata rispetto a un anno fa, ma c’e’ molto da fare. La cancelliera argomenta poi sul fronte interno che quella lanciata dal partito populista di destra Afd e’ una sfida che riguarda non solo il suo, ma tutti i partiti. Intanto, dall’ Unicef si apprende che sono 50 mln i bambini nel mondo sradicati dal proprio paese, vittime di conflitti, poverta’ e violenze.
L’accordo sui migranti tra Ue e Turchia e’ un “modello” per future altre simili intese con Paesi come Egitto, Tunisia e Libia, quando le condizioni politiche lo permetteranno. Lo ha affermato il cancelliere tedesco Angela Merkel nel suo discorso alla Bundestag. Da quando e’ stato fatto l’accordo, ha sottolineato il cancelliere, “praticamente nessuno e’ morto annegato nell’Egeo e questo patto e’ nell’interesse di ambo le parti”. “La situazione oggi e’ molto migliore di un anno fa. Ma naturalmente resta molto da fare”, ha detto la cancelliera.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha esortato la Russia e gli Stati Uniti a premere per un cessate il fuoco in Siria. “Posso solo sperare – ha detto – che si riesca a fermare il bombardamento degli ospedali perché la popolazione di Aleppo sta soffrendo terribilmente. E’ una situazione insostenibile”.
“Nel complesso oggi abbiamo una situazione del tutto diversa rispetto al dibattito di un anno fa”, ha detto la cancelliera riferendosi implicitamente alla crisi dei migranti bloccati in Ungheria che fu risolta aprendo le frontiere tedesche. La situazione “e’ piu’ ordinata, normative sono state ripensate, funzionamenti migliorati, decisioni prese piu’ velocemente”, ha aggiunto sottolineando che “abbiamo nettamente ridotto il numero di profughi che arrivano da noi e, al tempo stesso, onoriamo la nostra responsabilita’ umanitaria a livello nazionale e internazionale”. “Serviamo al meglio il nostro paese, in questi tempi di globalizzazione, se ci orientiamo a nostri valori che ci hanno resi quelli che siamo: sicurezza, giustizia e solidarieta’”, ha detto ancora Merkel fra agli applausi dei deputati.
Sono 50 milioni i bambini nel mondo sradicati dal proprio paese, vittime di conflitti, di poverta’ e di violenze. Lo sottolinea l’ultimo rapporto dell’Unicef su rifugiati e migranti pubblicato oggi. Si tratta, fra l’altro, di 10 milioni di piccoli rifugiati, di un milione di richiedenti asilo, di circa 17 milioni di sfollati interni a causa di conflitto e violenze. Altri 20 milioni sono migranti internazionali; parte di questi ultimi cercano di scappare da poverta’ e insicurezza sociale ed economica. Altri bambini sono sfollati a causa di disastri naturali e altre crisi e decine di milioni di bambini sono migrati all’ interno dei propri paesi e non sono compresi in questo dato. 28 milioni di bambini sono stati costretti a fuggire a causa di conflitti. Nel 2015 erano 31 milioni i bambini migranti internazionali che vivevano fuori del proprio paese di nascita, compresi i bambini migranti volontari, rifugiati e richiedenti asilo. Nel 2015, a livello globale, circa 1 bambino su 200 era un rifugiato, rispetto ad 1 su 350 nel 2005. Il numero di bambini rifugiati sotto il mandato dell’Unhcr e’ raddoppiato dal 2005 al 2015. Negli ultimi 5 anni, il numero di bambini rifugiati e’ aumentato di circa il 75%. Nel 2015, 100.000 bambini non accompagnati – che hanno viaggiato da soli o separati dalle proprie famiglie – hanno superato i confini internazionali per cercare asilo, un numero tre volte maggiore rispetto al 2014. Solo 2 paesi – Siria e Afghanistan – registrano circa la meta’ di tutti i bambini rifugiati nel mondo. Lo scorso anno, i dieci paesi che hanno ospitato il piu’ alto numero di rifugiati erano in Asia e in Africa.