
La Russia ha commemorato oggi con una parata militare sulla Piazza Rossa l’ottantesimo anniversario della vittoria sulla Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale, un evento celebrato come il “Giorno della Vittoria”. Il discorso del presidente Vladimir Putin, trasmesso in diretta nazionale, ha ribadito la “fedele” conservazione della memoria della “Grande Guerra Patriottica” e la convinzione che “la verità e la giustizia sono dalla nostra parte”.
Sugli spalti, accanto a Putin, spiccavano invece il presidente cinese Xi Jinping, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, il presidente serbo Aleksandar Vucic, il primo ministro slovacco Robert Fico, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e diversi leader di ex repubbliche sovietiche, oltre al segretario generale del Partito comunista del Vietnam, To Lam. Una composizione di ospiti che, pur con alcune differenze, richiamava quella del 70esimo anniversario nel 2015, quando Xi era presente e la cancelliera tedesca Angela Merkel, pur recandosi a Mosca, non partecipò alla parata incontrando Putin il giorno successivo. All’epoca, i rapporti tra Russia e Occidente erano già tesi dopo l’annessione della Crimea, e un successivo incontro tra l’allora segretario di Stato Usa John Kerry e Putin non riuscì a ripristinare la distensione.

Nel suo discorso, Putin ha tracciato paralleli storici tra la Seconda Guerra Mondiale e l’attuale conflitto in Ucraina, definendo i russi “eredi dei vincitori” che celebrano il Giorno della Vittoria come il giorno “più importante per il Paese, per l’intera nazione, per ogni famiglia, per ognuno di noi”. Ha sottolineato il sacrificio di milioni di vite da parte della generazione che “ha schiacciato il nazismo” conquistando “la libertà e la pace per tutta l’umanità”. “I nostri padri, nonni e bisnonni hanno salvato la Patria e ci hanno lasciato in eredità la difesa della Patria… Tutto ciò che ci è caro, tutto ciò che è sacro”, ha affermato Putin, dopo l’esecuzione del brano “Guerra santa”.
Il presidente russo ha ricordato come quasi l’80% della popolazione mondiale fu coinvolta nel conflitto, sottolineando che la sconfitta di “Germania nazista, Giappone militarista e i loro satelliti” fu raggiunta attraverso “sforzi congiunti”. In un riferimento denso di significato, ha aggiunto: “Ricorderemo sempre che l’apertura del Secondo Fronte in Europa, dopo le battaglie decisive sul territorio dell’Unione Sovietica, ha avvicinato la vittoria. Apprezziamo profondamente il contributo alla nostra lotta comune dei soldati degli eserciti alleati, dei combattenti della resistenza, del coraggioso popolo cinese e di tutti coloro che hanno combattuto per un futuro di pace”. Il riferimento al Secondo Fronte, fortemente voluto da Stalin per alleggerire la pressione sul fronte orientale ma giunto solo nel giugno 1944 con lo sbarco in Normandia, evidenzia le storiche tensioni tra gli Alleati.

Dopo la parata, i capi di Stato si sono recati al Giardino di Alessandro per deporre fiori presso la Tomba del Milite Ignoto. Successivamente, Putin ha ospitato un ricevimento per le delegazioni straniere. Nel pomeriggio, ha avuto inizio una serie di incontri bilaterali. Il primo è stato con il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, seguito da un colloquio con il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi incentrato su questioni internazionali e regionali, con particolare attenzione alla situazione in Medio Oriente e Nord Africa. Sono seguiti incontri con i leader di Serbia, Slovacchia e Uzbekistan. Il Cremlino ha specificato che con il presidente serbo Aleksandar Vucic sono state discusse questioni bilaterali e la situazione nei Balcani occidentali, mentre con il primo ministro slovacco Robert Fico si è parlato dei rapporti tra Mosca e Bratislava e della crisi ucraina.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ed il capo della Casa Bianca, Donald Trump si sono scambiati le congratulazioni “tramite i loro collaboratori” in occasione del Giorno della Vittoria, in cui si celebra la vittoria sul nazifascismo. Lo ha reso noto il consigliere del Cremlino per gli Affari internazionali, Yuri Ushakov, secondo quanto riferito dall’agenzia Tass. “Tramite i loro collaboratori, il presidente russo e il presidente Trump si sono scambiati le congratulazioni in occasione della nostra festa comune”, ha affermato.