
Le politiche migratorie del Viminale finiscono nel mirino dell’Onu. L’Alto Commissariato per i Diritti umani delle Nazioni Unite punta l’indice in particolare sul decreto sicurezza bis. “Violano i diritti umani”, e’ la sintesi di una lettera fiume in cui si giunge a chiedere al governo di assumere “misure ad interim” per “fermare le violazioni”. Fa ridere, e” da ‘scherzi a parte”. Cosi’ il ministro dell’Interno Salvini e’ tornato ad attaccare l’Alto commissariato per i diritti umani dell’Onu. Il Viminale aveva auspicato che l’Onu dedicasse le energie al Venezuela, anziche’ fare campagna elettorale in Italia. Sul tema e’ intervenuto anche Di Maio: quella dell’Onu una critica preventiva, io il provvedimento devo ancora leggerlo. Intanto la Sea Watch con 47 migranti e’ sempre di fronte al porto di Lampedusa e chiede entrare in porto.
“Ci sono fondate ragioni per ritenere che le direttive del governo italiano” su migranti e ong costituiscano una “grave violazione delle convenzioni internazionali” sui Diritti dell’uomo e la protezione dei migranti e rifugiati. L’atto d’accusa arriva dalle Nazioni Unite che attraverso l’Ufficio del Commissario per i Diritti Umani di Ginevra ha inviato una lettera di 11 pagine al ministro degli esteri italiano, documento pubblicato da Avvenire.it . La firmataria è Beatriz Balbin, capo delle procedure speciali dell’Alto commissariato per i Diritti umani. Attraverso il rappresentante dell’Italia alla sede delle Nazioni Unite di Ginevra la lettera è arrivata al ministero degli Esteri a Roma. Nella lettera, spiega Avvenire, “sono riportate le considerazioni dello staff di relatori sui diritti umani, la xenofobia, le migrazioni. Vengono espresse preoccupazioni per il decreto sicurezza, che nella versione bis potrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri lunedì”. “Tra i punti più criticati – si legge su Avvenire – vi è il varo delle multe per chi salva migranti. Inoltre viene messa in discussione la capacità dell’Italia di rispettare le Convenzioni internazionali, di cui l’Italia è firmataria e non di rado è stata promotrice. Comprese le modalità con cui adempie agli ‘obblighi di prevenire la perdita di vite umane’ delle persone che scappano dalla Libia e da altri Paesi attraverso il Mar Mediterraneo”.
Nella lettera si allude a ”rapporti Onu che documentano le sistematiche violazioni dei diritti umani in Libia”, paese che in alcun modo può essere considerato porto sicuro e la cui collaborazione alla cattura dei migranti con la cosiddetta Guardia Costiera costituisce uno degli elementi di allarme. Uniche parole di apprezzamento e gratitudine sono riservate alle forze navali italiane per il loro impegno nei salvataggi. Ma a causa della mancanza di indicazioni governative per favorire i soccorsi, il ruolo delle Ong diventa ”essenziale per salvare vite umane”.
Sono due giorni che c’è questa barca che mi chiede di entrare a Lampedusa. Mi hanno scritto tutti, anche l’Europa, vescovi e addirittura l’Onu. A tutti ho dato la stessa, cortese risposta: col mio permesso non sbarca nessuno”. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un comizio della Lega a Sassuolo, a proposito del caso della Sea Watch3. L’Onu e’ “un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all’Italia, a Salvini, per il decreto sicurezza. Fa ridere, e” da ‘scherzi a parte”, chiosa il ministro dell’Interno.
Di Maio, al contrario, dice che se arriveranno garanzie dalle istituzioni europee sui ricollocamenti, da parte sua nulla osta allo sbarco. Una posizione, quella del vice premier che sembra condivisa dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Sono in contatto con il presidente del Consiglio”, e’ infatti la premessa: “prima di farli sbarcare e avviare il meccanismo del regolamento di Dublino, noi dobbiamo avere la garanzia che l’Europa prenda in carico quei migranti, altrimenti resteranno solo in carico all’Italia. Quindi io credo che da questo punto di vista la politica migratoria che abbiamo portato avanti fino ad ora sia una politica efficace perche’ prima di qualsiasi sbarco vogliamo avere la certezza che la maggioranza delle persone che sono su una nave e che si avvicinano alle coste italiane vadano in altri paesi europei”. Nodi che arriveranno al pettine del consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi in settimana. “Sono pronto a portare il decreto Sicurezza domani in consiglio dei ministri. Non vedo l’ora che il decreto sicurezza diventi realta’, perche’ c’e’ il contrasto ai camorristi, agli scafisti, agli spacciatori, ai teppisti di strada, ed e’ un passo avanti per citta’ piu” sicure. Spero quindi che nessuno abbia da ridire”. Il decreto sicurezza, certo, ma anche l’Autonomia regionale: “I 5 Stelle la stanno tirando in lunga, non ho capito perche’. Il Veneto aspetta, la Lombardia aspetta, l’Emilia Romagna aspetta, ma altre sette regioni italiane hanno chiesto piu” autonomia, piu” efficienza, piu” trasparenza”. Per il capo del M5s la priorita’ e’ quel decreto famiglia che dovrebbe mettere 1 miliardo risparmiato dal reddito di cittadinanza al servizio delle famiglie con bambini. Una misura per favorire la natalita’ in Italia, dice ancora Di Maio. “Abbiamo un decreto con il quale destiniamo un miliardo di euro alle famiglie che fanno figli per favorire la crescita demografica visto che siamo l’ultimo paese che fa figli in Europa e questo miliardo deve essere messo sul bilancio dello stato il prima possibile perche’ fa parte dei risparmi del reddito di cittadinanza che non utilizzeremo. Un miliardo di euro per le famiglie non e’ stato mai stanziato negli ultimi dieci anni”, aggiunge Di Maio. “Ed e’ solo l’inizio perche’ altri miliardi li metteremo a disposizioni delle giovani coppie su pannolini, baby sitter, asili nido”.