
Via libera dal Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al testo sulla par condicio a cui si devono uniformare le emittenti private, ed è diverso da quello della commissione di Vigilanza per la Rai. Sarà l’Agcom comunque a stabilire le sanzioni per tutti, previste dalla legge 28 del 2000: “interverrà tempestivamente in caso di squilibri, mirando ad assicurare un dibattito politico corretto e pluralistico e condizioni di parità di trattamento tra i soggetti partecipanti alla competizione elettorale. L’Autorità applicherà in modo uniforme per la Rai e per le emittenti private le regole fissate dalla legge e richiamate tanto dalla delibera della commissione di vigilanza quanto dal proprio regolamento approvato oggi”. La novità è che “l’Autorità sia per i telegiornali, sia per i programmi di informazione, non si limiterà a valutare la quantità di tempo fruita dai soggetti politici nella programmazione, ma considererà le fasce orarie in cui l’ l’esposizione dei soggetti avviene, sulla base degli ascolti registrati dall’Auditel. Inoltre, nella valutazione dei programmi di informazione, si terrà conto anche della loro periodicità”.
Soddisfatta l’Usigrai per la scelta dell’Agcom “di non accogliere le modifiche varate dalla maggioranza di governo in commissione di Vigilanza che avrebbero consentito agli esponenti dell’esecutivo di parlare nei talk senza limiti di tempo e senza contraddittorio”, anche se “resta il rammarico invece per avere accolto la modifica votata in Vigilanza di mandare in onda i comizi in diretta su Rainews 24 senza alcuna mediazione giornalistica”.
Così il commissario Agcom, Antonello Giacomelli: «Abbiamo approvato in via definitiva il nostro regolamento sulla par condicio, prendendo atto che il testo è perfettamente sovrapponibile con la delibera adottata dalla Commissione di Vigilanza formulata anch’essa, pur con diverse variazioni lessicali, nel pieno rispetto della regole fissate dalla legge 28 del 2000 e della legge 515 del 1993». Alla fine dunque «i criteri e le valutazioni di Agcom saranno applicati in modo uniforme sia per le tv private che per il servizio pubblico».