GIOVEDI’ IL TAVOLO, MIX DI SOLUZIONI PER ARGINARE RIALZO ETA’
E’ fissato per giovedi’ il primo tavolo politico sulla cosiddetta ‘fase due’ della previdenza, convocato in via ufficiale, che vedra’ governo e sindacati a confronto sul cantiere pensioni. L’intervento dovra’ governare l’innalzamento dell’eta’ d’uscita, che, stando alle previsioni attuali, salira’ a 67 anni nel 2019, 68 anni nel 2031 e 70 anni nel 2057, senza scardinare gli equilibri di budget. Tra le ipotesi sul tavolo quella di anticipare l’eta’ attraverso una rete di redditi-ponte fino al raggiungimento dei requisiti.
“I temi sociali si riprendono lo spazio che meritano: giovedi’ prossimo ci sara’ l’incontro tra Governo e sindacati sulla Fase 2 della previdenza. In discussione ci saranno parecchi argomenti: la pensione contributiva di garanzia, che ha l’obiettivo di consentire ai giovani di avere un assegno pensionistico dignitoso; il riconoscimento, ai fini previdenziali, dei lavori di cura prestati dalle donne; una revisione del meccanismo dell’innalzamento dell’eta’ della pensione”. Lo afferma Cesare Damiano (Pd). “Sul lato del lavoro – prosegue – va affrontato il problema di una messa a punto del Jobs Act: va prevista, nella legge di Bilancio, una diminuzione strutturale del cuneo fiscale per l’assunzione dei giovani a tempo indeterminato; va attuata una correzione delle normative che riguardano i licenziamenti disciplinari e per motivo economico. Dare centralita’ alla questione giovanile si puo’ e si deve fare affrontando, contestualmente, la lotta alla precarieta’ del lavoro e garantendo la totalizzazione di tutti i contributi (normali, volontari, figurativi e complementari) per realizzare l’obiettivo di una pensione dignitosa”. “E’ ora di dire basta a una organizzazione sociale ed economica ‘al massimo ribasso’, che umilia il lavoro, incentiva la concorrenza sleale tra le imprese e toglie il futuro ai giovani”, conclude.