
La Polonia ha abbattuto una decina di droni russi che la scorsa notte hanno violato ripetutamente il suo spazio aereo, definendo l’accaduto “un atto di aggressione”. L’esercito polacco, supportato da caccia F-35 della NATO, ha intercettato i velivoli nel corso di un massiccio attacco russo contro l’Ucraina.
L’operazione, definita “senza precedenti” da Varsavia, ha visto le forze armate polacche e i loro alleati monitorare oltre dieci droni, decidendo di neutralizzare quelli considerati una minaccia. Alcuni frammenti di un drone abbattuto sarebbero caduti su un’abitazione nel villaggio di Wyryki, nella regione di Lublino, senza provocare feriti.
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha informato la NATO, mentre il ministro della Difesa Wladyslaw Kosiniak-Kamysz ha confermato l’uso di armi contro gli “oggetti ostili”. La portavoce della NATO ha scritto su X che il Segretario Generale Mark Rutte è in “stretto contatto” con la leadership polacca.
L’incidente ha scatenato una serie di reazioni in Europa. Il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, ha sollecitato lo sviluppo urgente di un “muro di droni” lungo tutto il confine orientale dell’Unione Europea per fermare la Russia.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, ha chiesto all’Occidente di consentire l’utilizzo dei sistemi di difesa aerea dei Paesi confinanti per abbattere i droni anche sopra il territorio ucraino, in nome della “sicurezza collettiva”. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’incidente dimostra la necessità di una risposta forte e comune da parte di tutti i partner per contenere la Russia e porre fine alla “pausa sulle sanzioni” che, a suo dire, sta durando “troppo a lungo”.
L’incursione dei droni ha avuto anche ripercussioni sulla normale vita civile. Lo spazio aereo sopra l’aeroporto Chopin di Varsavia è stato temporaneamente chiuso, per poi riaprire con la previsione di ritardi e disagi per tutto il giorno.
Nel frattempo, in un contesto internazionale già teso, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto all’UE di imporre dazi fino al 100% su India e Cina. L’obiettivo, secondo i media statunitensi, sarebbe quello di aumentare la pressione su Pechino e Nuova Delhi affinché spingano il presidente russo Vladimir Putin a porre fine alla guerra in Ucraina.