
Il governo italiano accelera sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, imboccando una via inedita per superare l’attuale impasse legata alla valutazione di incidenza ambientale. Palazzo Chigi ha infatti annunciato che verrà invocata la cosiddetta “clausola IROPI” (Imperative Reasons of Overriding Public Interest), prevista dalla direttiva Habitat dell’Unione Europea.
La decisione è stata formalizzata con la firma di una delibera da parte del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su proposta del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Il documento, che attesta l’urgenza e l’interesse strategico dell’infrastruttura, sarà ora trasmesso a Bruxelles. Nella delibera, il governo definisce il ponte un’opera “prioritaria e di rilevanza strategica” per garantire un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, evidenziando motivazioni di carattere strategico, di protezione civile e di sicurezza nazionale. Viene inoltre sottolineato come la realizzazione del ponte sia stata ripetutamente sollecitata all’Italia dalla stessa Unione Europea.
Nella relazione si adducono ‘motivi inerenti la difesa del territorio nazionale ed europeo’, spiegando che ‘l’aumentata connettività della Sicilia rispetto al resto del Paese e dell’Europa ha delle chiare implicazioni geopolitiche e, quindi, per la difesa del territorio’. E a tal proposito viene ricordato che ‘il Ponte sullo Stretto costituisce inoltre un’infrastruttura fondamentale rispetto alla mobilità militare, tenuto conto della presenza di importanti basi Nato nell’Italia meridionale’ tra cui Augusta, Sigonella, Trapani, Catania, oltre che del porto di Palermo. ‘La disponibilità di un’infrastruttura strategica come quella del Ponte sullo Stretto , una volta posta nella sua piena funzionalità, potrebbe contribuire ad elevare notevolmente i livelli di efficienza ed efficacia dei processi organizzativi e funzionali di safety e security. L’Unione Europea ha sviluppato il Piano d’azione sulla mobilità militare per rafforzare la capacità di spostamento rapido delle truppe all’interno del continente. Il Pone sullo Stretto
si inserirà perfettamente in questa strategia, fornendo un’infrastruttura chiave per il trasferimento delle forze Nato dal Nord Europa verso il Mediterraneo’.
Parallelamente, la società Stretto di Messina ha dichiarato di voler adottare misure compensative per minimizzare l’impatto ambientale del progetto su flora, fauna – con particolare attenzione agli uccelli migratori – e sulle coste interessate. Tuttavia, la stessa società ha ammesso che per tre delle quindici aree coinvolte dall’opera – i monti Peloritani, la Costa Viola e i fondali marini tra Punta Pezzo e Capo delle Armi – non saranno possibili interventi di mitigazione.
L’invocazione della clausola IROPI rappresenta una mossa significativa da parte del governo italiano, intenzionato a sbloccare un’opera infrastrutturale di lunga data, nonostante le delicate questioni ambientali ancora aperte. Resta ora da vedere la risposta dell’Unione Europea alla documentazione presentata e se questa strategia si rivelerà efficace per la definitiva realizzazione del Ponte sullo Stretto.
‘Il governo Meloni ha trasformato il Ponte sullo Stretto in un’infrastruttura di guerra per aggirare i vincoli ambientali europei. Lo prevede la delibera approvata il 9 aprile e resa pubblica solo ieri, che qualifica l’opera come strategica per la difesa europea e della Nato. Una forzatura gravissima, fatta per superare i rilievi ambientali e procedere con un progetto tecnicamente e legalmente fragile’. Lo dichiara Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde, che aggiunge: ‘Il progetto non ha le dovute verifiche sismiche e – secondo Ispra – la campata di Cannitello insiste su una faglia attiva. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è stato esautorato e mai coinvolto, nonostante il parere sia obbligatorio per opere di questa portata’.
‘Un primario in Sicilia ha fatto 3 ore in macchina per portare i farmaci della chemio ai suoi pazienti a causa di un guasto in ospedale, in un contesto in cui sanità e infrastrutture sono a pezzi. Ma oggi apprendiamo dai giornali che il duo Meloni-Salvini, dopo aver portato la sanità ai minimi, ha ben altre priorità da quelle parti: hanno scritto all’Europa con l’elmetto di Von der Leyen per poter accelerare sul Ponte sullo Stretto da 14 miliardi giudicandola una infrastruttura strategica sul piano militare, per far passare truppe e carri armati’. Così il presidente M5S Giuseppe Conte sui social. ‘Abbiamo così anche il nome: il ‘Ponte del Riarmo’. Uno stratagemma per forzare e accelerare nonostante le già segnalate critiche sul piano ambientale e sismico? Un modo per aggirare i vincoli ambientali? Un consiglio per medici e infermieri: se indossate una mimetica vedrai che cambierà tutto: vi arriveranno soldi e nuove assunzioni dall’Europa e dal Governo’.